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Il siparietto andato in onda ieri mattina, (l’avrete visto sicuramente: lo posto comunque a pié pagina) ha dato l’impressione che la verve di Grillo non possa più essere utile al dibattito politico. Il Movimento 5 Stelle fa vera opposizione, lo abbiamo ribadito più volte, unico e isolato movimento di vera opposizione alle chiamate poltronare dell’ennesimo governo antidemocratico che s’installa senza consenso popolare. Pur tuttavia Beppe Grillo, leader carismatico del M5S è stato invitato dai suoi stessi elettori, anzi, dagli iscritti al suo blog, quindi dalla base della base, i suoi elettori più antichi, ad andare alle consultazioni.

Pare che il suddetto siparietto inverato da Beppe sia quantomai inappropriato perché la politica è un do ut des, dove chi vuole seguitare a fare il duro e puro, alla fine, perde voti e non combina nulla di concreto. O comunque molto poco. Grillo è un sognatore: se non avete intenzione di impegnarvi in prima persona per cambiare le cose, non votateci, dice. La democrazia rappresentativa, però, è ben altro: chi fa politica deve essere pulito ed intransigente, certo, ma è il rappresentante dei cittadini che si occupano di ben altro, tra l’altro di mandare avanti questa baracca di paese e portare al contempo il pane in tavola, imprese quanto mai ardue.
 
Ora, quando la maggioranza dei tuoi più fedeli elettori ti chiede (anche se una maggioranza risicata) di andare alle consultazioni per la formazione del nuovo governo, non ti domanda certo di votare la fiducia o di passare nella squadra di governo. Renzi stesso ha detto di non volere la fiducia. Però nemmeno può essere tollerato un sedersi e cominciare col linguaggio da youruber del “noi vogliamo/ voi invece incarnate i poteri forti, ecc.ecc.”. Certe volte anche i buoni si devono sporcare le mani, se vogliono ottenere i loro risultati. Il che, concretizzando, avrebbe poi solo voluto dire: su questi argomenti x,y,z non faremo ostruzionismo. In cambio voi impegnatevi a discutere in aula gli argomenti 1,2,3. Invece è andato in onda uno show deprimente, dove (citando il collaboratore Ario) Renzi sembrava un promoter porta a porta che, per sua sfortuna, ha beccato il cliente tosto difficile da convincere e Grillo sembrava un vecchio bacucco che va allo sportello Inps per lamentarsi e infolgando la fila…

L’unico effetto che si ottiene è che sempre più parlamentari grillini non sono convinti dei metodi, colgono con malcontento il crescente spreco delle opportunità e anche il M5S si sta spaccando. Coloro che hanno esternato lecitamente le loro perplessità subiscono poi il noto cyberbullismo di alcuni grillini da tastiera, imbeccati da Grillo che parla, riferendosi ai dubbi di tali parlamentari pentastellati, di fuoco amico piazzando un bel punto interrogativo dopo la parola amico. 
 

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Redazione Elzeviro.eu

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