Quando finirà il tormentone

Sono stati presentatati 318 emendamenti alla proposta della nuova legge elettorale, ma ora pare che ne siano rimasti solo più tre, anche se qualcuno sostiene che sul piatto ce ne sono ancora 250. I politici dicono e smentiscono, s’incontrano ma non concludono. Tante parole, pochi fatti, perché l’accordo vero ancora non c’è. La verità è che si vuol passare dal bipolarismo al bipartitismo di tipo americano ed anglosassone, ma il M5S non ci sta.
E’ inutile che i politici tergiversino, perché è fin troppo chiara la riduzione della democrazia rappresentativa, visti gli sbarramenti proposti. Il centro, poi, non è nemmeno più un centrino, ma solo un fazzoletto da taschino che alcuni aficionados vogliono ostentare portandolo bene in vista . Difficile fare previsioni in questa nostra italietta anomala e pasticciona, ma forse sarebbe meglio che gli “addetti ai lavori ” si chiedessero come mai la metà della popolazione (tra astensionisti ed indecisi) non vuole più recarsi alle urne. La gente è arcistufa di questi parolai lontani anni luce dai problemi veri della cittadinanza e che niente fanno per risorverli.
Che Francesca Pascale non voglia Nunzia De Girolamo in FI è un problema di Berlusconi che dovrà scegliere fra la fidanzata e la deputata, non della gente, che col gossip non riempie certo il frigorifero. Toccare con mano che l’ingresso di un partito è una porta girevole, è miserevole e deludente. E per non farci mancare nulla, ecco la tegola sulla giustizia. Un ministro marocchino ha reso noto di aver firmato lui stesso l’atto di nascita di Karima El Marough, in arte Ruby, che risale a ben due anni prima. Evidentemente i tempi del Marocco non sono i nostri. Un conto è la nascita, un altro è la registrazione di tale evento. Boh! Non si capisce più niente. Staremo a vedere come i capoccioni (giudici e politici) troveranno la quadra. Siamo in un ippodromo, si può puntare sui cavalli in pista.

di Giuseppe Franchi