Napolitano ne sta combinando un po’ troppe, di questi tempi. Prima di abbandonare il soglio regale il nostro Napolione sta elargendo favori e poltrone, vitalizie o di gran stoffa, come quelle dei neoeletti senatori a vita, alcuni discutibili, e la scelta assurda, quella odierna, di nominare Giuliano Amato (31 mila euro di pensione mensili) giudice della Corte costituzionale.
Quella stessa Corte che ha recentemente bocciato il tentativo dell’Esecutivo di tagliare le pensioni d’oro, bollandolo come incostituzionale e garantendo così ad Amato stesso 62 mila euro (avete letto bene) di pensione alla fine del mese scorso, per un cumulo di erogazione a suo favore, sbloccato dalla sentenza stessa. Il conflitto di interessi si palesa come pressante ed insopportabile.
Appare incredibile l’affaccendarsi in nomine inutili o pretenziose da parte di Napolitano, in spregio alla stessa Costituzione, stando alla più credibile lettura del testo costituzionale che vorrebbe un numero di cinque senatori a vita in totale e non un numero minimo di cinque eletti da ogni presidente.
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