Ricomincia a tuonare l’autocratico Marpionne, quasi fosse Zeus dall’alto dell’Olimpo allorché violento e minaccioso scaglia i suoi letali strali
addosso al povero e claudicante paese nostro. Non abbastanza sazio che la sua Fiat aguzzina venda sempre meno auto, ma invece guadagni più denaro. Tanto gli operai in cassa integrazione glieli paga la collettività, o meglio i suoi compari politicanti di governo tramite i soldi di noi tutti.
L’avvoltoio, of course svizzero di cittadinanza, vorrebbe a lavorare tanti congolesi e cingalesi, dei poveri diavoli da poter pagare tre o quattrocento euro al mese. Per gli italiani a cui non andrebbe bene questo andazzo, ci sarebbe evviva evviva la nuova emigrazione in Australia o nella esotica pampa argentina ed ora francescana!
Ciò propongono le imbellettate marionette dei poteri ultraliberisti e globalizzanti, vedi la signora Kyenge o la madame Boldrini du champagne e pure la Bonino. E che siano codeste giusto delle spregevoli raccomandate, se n’è accorto perfino il supermoderato Giovanni Sartori, ahimè però davvero troppo tardi.
Le gangs transnazionali stanno costruendo un mondo boia dove homo avrà sì e no il valore d’una merce senza dazio, dalla celebre frase del francese De Gournay, “laissez-faire, laissez paisser”. Di modo che i padroni della finanza
e dell’industria nel pianeta intero abbiano a disposizione sempre milioni di disoccupati e disperati da trattare all’interno d’un colossale caravanserraglio, dentro un multiforme e colorato souk ove si possa comprar di tutto, anche la vita umana in specie a sconto e basso prezzo. A saldo.
Per arrivare alla meta stanno distruggendo ed azzerando l’identità dei popoli, la loro storia ed indole, i loro destini millenari, per ottenere infine una massa amorfa ed eterogenea in continuo spostamento, facile da affamare ed azzannare; tal quale ai coccodrilli con gli stagionali gnu del Serengeti. La nuova schiavitù, la servitù prossima del terzo millennio, sarà rappresentata dalla necessità dell’acqua e del lavoro.
Noi siamo considerati ormai alla stregua delle mosche che vagano nell’afa opprimente dell’estate. Solo un fastidio. Più d’un secolo fa, Federico Nietzsche già ci ricordava saggio, che “creatori furono coloro che crearono i popoli e su di essi affissero una fede ed un amore, cosi facendo servirono la vita” .Tienilo a mente allora novello emigrante, prima di votare un altro Bush, un’altra Clinton, o la prossima Marina…
di Luigi Cardarelli
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