Non è un presidente esecutivo, ma è pur sempre il capo del CSM, organo autonomo (solo a parole) dello stato. In mano ha una matassa alquanto ingarbugliata, che il solo pensiero di provare a districare fa venire i brividi. Potrebbe minacciare le dimissioni e far piombare l’Italia in un nuovo Far west (ma il senso di responsabiltà che lo pervade glielo impedisce); potrebbe far pressioni sotteranee sui giudici della suprema corte, ma gli avversari di Berlusconi con le fauci spalancate sono pronti a sbranarlo; potrebbe sciogliere le camere per impraticabilità della maggioranza (ma c’è ancora di mezzo la vecchia legge elettorale); potrebbe firmare l’amnistia ( e lo farebbe), ma dovrebbero essere i partiti a richiederla per sovraffolamento delle carceri.
Grillo e Casaleggio sono stati a colloquio con Lui per più di un’ora, poi al colle è salito pure Letta, ma quello che si sono detti rimane top secret. Sull’ IMU, sull’aumento dell’ IVA e su tutti gli altri balzelli (costosi per le nostre tasche ) che incombono dietro l’angolo, non si sa ancora nulla di preciso. Tranquilli, qualcosa succederà. Solo alla morte non c’è rimedio, per tutto il resto (bene o male) la quadra si trova sempre. L’Italia è o non è il paese ( per eccellenza) della gente che sa arrangiarsi ?
Giuseppe Franchi
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