La Libia non conosce pace nemmeno sotto Natale. Proprio il 25 dicembre si è infatti verificato un attacco contro il Ministero degli Esteri di Tripoli.
Dalle, poche, indiscrezioni che abbiamo, l’attacco sarebbe stato condotto da due individui dall’identità ancora non rivelata. Uno dei due si sarebbe fatto esplodere all’interno dell’edificio ministeriale, mentre il secondo sarebbe stato ucciso dalle forze di sicurezza libiche presenti.
Il numero dei morti non è ancora chiaro, ma si tratterebbe di una cifra esigua, sotto le cinque persone. In ogni caso il Ministro degli Esteri libico Mohemed al-Taher non era all’interno dell’edificio ed è dunque riuscito a scampare all’attacco.
L’organizzazione avventata di quest’attacco e la scarsa preparazione farebbero pensare che una simile azione non sia stata concepita per colpire un obiettivo ben definito, come potrebbe essere il Ministro degli Esteri libico. Verrebbe invece da pensare ad un attacco, volutamente poco organizzato, per rialzare il livello di tensione in Libia in vista degli importanti incontri istituzionali che si terranno sotto l’ombrello italiano e dell’Onu.
Dalla Conferenza di Palermo la situazione in Libia si era stabilizzata e la road map tracciata con il benestare italiano e degli attori coinvolti sembrava essere avviata verso un buon esito. Quest’attacco potrebbe cambiare nuovamente le carte in tavola. Che ci siano i francesi, e i loro interessi petroliferi, dietro quest’ulteriore tentativo di destabilizzazione?
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