Affari di Palazzo

In Iran misteriose esplosioni nelle strutture militari: c’è la mano israeliana dietro?

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Alcune misteriose esplosioni in Iran sono iniziate tre settimane fa e hanno colpito importanti strutture militari e nucleari del paese: non si sa chi ci sia dietro, ma si sospetta di Israele.

La prima è avvenuta a Khojir, dove si trova la principale struttura iraniana per la produzione di missili. La seconda ha coinvolto la base nucleare di Natanz, dove vengono fabbricate centrifughe usate per arricchire l’uranio,  necessario per la costruzione della bomba nucleare. La terza è avvenuta nell’ovest di Teheran, la capitale iraniana, e ha provocato un diffuso blackout in due aree residenziali della zona.

 

I lavori in ambito atomico potrebbero subire rallentamenti

L’esplosione più grave è stata quella avvenuta a Natanz, uno dei più importanti impianti nucleari iraniani, che si trova nell’Iran centrale.  L’Institute for Science and International Security, ente non governativo con sede a Washington, ha affermato che l’esplosione è stato un colpo rilevante alla capacità iraniana di produrre centrifughe avanzate su larga scala per gli anni a venire.

Come riporta il Post, l’ipotesi del sabotaggio da parte di Israele è circolata in maniera molto diffusa in Iran. Un analista iraniano ha riportato al Financial Times che l’esplosione sembra essere stato un attacco come quelli che potrebbero fare gli Stati Uniti o Israele, per mandare un avvertimento. Il che non rappresenterebbe una novità considerando gli atteggiamenti provocatori posti in essere sovente dagli USA. Per l’Iran non sarebbe la prima volta che il sito nucleare di Natanz viene colpito da un attacco di un paese straniero. Nel 2010 subì un sabotaggio tramite il virus Stuxnet, che si crede fosse stato progettato appunto da Israele e Stati Uniti.

Attività atomiche nei bunker

Ora ci si chiede quale sarà l’impatto sulla tabella di marcia atomica del Paese. Le devastazioni a Natanz possono ritardare di molto i lavori. Come riporta il Corriere della Sera, probabilmente l’Iran sceglierà di trasferire le attività di maggior rilievo nei bunker. La dottrina preventiva israeliana ha insegnato agli iraniani che è meglio «seppellire» le cose che contano sotto rocce e cemento.

 

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Redazione Elzeviro.eu

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