Una scelta discutibile considerato il livello di vetrina politica che un programma in prima serata su Rai 1 può concedere, senza peraltro apparente contraddittorio.
Mezz’ora di ossequiosa intervista, in cui Emmanuel Macron ha avuto tutto lo spazio possibile per tracciare la sua idea di Europa, aperta, globale e competitiva. Il comizio dell’enfant prodige non è stato minimamente minacciato dalla presenza di un intervistatore, Fazio, che si è semplicemente limitato a leggere domande che sembravano scritte e confezionate dallo stesso ufficio stampa dell’Eliseo. Domande sapientemente calibrate per lasciare parlare a ruota libera Monsieur le President.
Non un’interruzione, non una frecciatina, non una questione incalzante è stata posta da Fazio. Il giornalista di Rai 1 ha invece dato sfoggio di una sola peculiarità: annuire senza sosta per tutta la durata dell’intervista. Un gesto talmente evidente ed ossessivo da risultare a tratti imbarazzante, per non dire patetico.
E così chi avrebbe voluto sapere perché la gendarmeria francese ha scaricato numerosi migranti all’interno del nostro territorio, dovrà rassegnarsi. Così come coloro che volevano sapere direttamente dal Presidente perché la Francia stia in tutti i modi ostacolando le elezioni in Libia. Anche in questo caso, nessuna risposta. L’unico riferimento che Fazio osa fare ai gilet jaunes è solo per riesumare una penosa, nonché presunta, correlazione tra il movimento di protesta e l’antisemitismo.
Dopo il baciamano a Elsa Fornero, mentre la stessa bastonava a più riprese i pensionati, Fazio confeziona il miglior spot elettorale per il Presidente francese. Una leccata ingiustificabile che fa sollevare domande bisognose di risposte. Chi è il vero artefice ed organizzatore di quest’intervista? Fazio? Macron? O Rai 1 stessa? Il nuovo Direttore della televisione pubblica italiana Foa, considerati i suoi studi sulla manipolazione dei media, avrebbe sufficiente materiale per andare a fondo della vicenda.
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