Così come non deve diventare una scusa per legiferare aggirando il controllo del Parlamento, attraverso un abuso del potere legislativo in capo al governo. Le misure di emergenza nazionali, secondo l’Ue, rappresentano un «rischio di abuso di potere» e qualsiasi restrizione che riguardi democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali deve essere «necessaria, proporzionale e limitata nel tempo».
Sono, dunque, necessari «controlli adeguati ed equilibri parlamentari e giudiziari». Esattamente quello che, in questi mesi, ha chiesto l’opposizione in Italia, che ha duramente contestato il ricorso ai dpcm, che poco spazio hanno lasciato al dibattito parlamentare.
che anche in uno stato di emergenza «i principi fondamentali dello Stato di diritto, della democrazia e del rispetto dei diritti fondamentali devono prevalere». Le misure straordinarie dovrebbero, infatti, «essere accompagnate da una più intensa comunicazione tra governi e parlamenti», per evitare anche che la pandemia diventi una scusa per scavalcare il controllo del Parlamento, approvando, dunque, norme non direttamente legate al Covid.
Da qui l’invito ai Paesi membri a considerare la possibilità di uscire dallo stato di emergenza o di limitare in altro modo il suo impatto sulla democrazia, prevedendo migliori «garanzie», attraverso un atto legislativo che stabilisca gli obiettivi, il contenuto e la portata della delega di potere dal legislativo all’esecutivo.
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