Esteri

Recovery Fund, BCE e Brexit: tutte le novità sui temi caldi in Europa

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Germania, Polonia ed Ungheria trovano un accordo per sbloccare Bilancio Pluriennale Europeo e Recovery Fund dopo il veto posto da queste ultime due nazioni a causa della decisione che voleva legare l’erogazione dei fondi al rispetto dello stato di diritto.

di Giuseppe Masala

L’accordo trovato si fonda sul principio del rispetto de “l’identità nazionale degli Stati membri e delle loro strutture fondamentali politiche e costituzionali. Non saranno discriminatorie e garantiranno uguale trattamento di tutti i partner”.

Sembra una vittoria netta di polacchi e ungheresi ma già spara a palle incatenate Rutte (Premier olandese) che pretende: a) Parlamento europeo deve essere d’accordo b) il campo di applicazione del meccanismo di condizionalità non deve essere limitato c) ci deve essere l’applicazione retroattiva per le violazioni dal 1/1/2021.

Si torna al punto di partenza. Io rimango della mia, siamo di fronte ad una pantomima di Berlino (che sono i nipoti di Bismark mai dimenticarlo): Olanda, Ungheria e Polonia sono clientes tedeschi, se Berlino voleva li zittiva in cinque minuti. Siamo di fronte ad un mero gioco delle parti inscenato da Berlino tramite i suoi clientes perchè non vuole il Recovery Fund ma ne devono uscire puliti come al solito e muovono i burattini.

Oggi c’è la riunione del Board della Bce

Previsione personale: per me lanciano una operazione di TLTRO perchè al momento aumentare il Pepp non serve a nulla, con questi tassi siamo già in piena trappola della liquidità e oltretutto la Lagarde evita di far arrabbiare la Schnabel e Herr Weidmann che già dicono che di aumento del Pepp non se ne parla proprio.

Con l’aumento alternato di QE (Pepp) e TLTRO riprende il gioco delle tre carte di carico (Pepp) e di scarico (TLTRO) inventato da Draghi per fregare i tedeschi che s’incazzano ma non possono fare nulla. Vediamo se ci azzecco.

Nessun passo avanti sui tre temi chiave

per avere un accordo sulla Brexit: i) Pesca; ii) regole sulla concorrenza; iii) giurisdizione della Corte di Giustizia Europea sulle controversie tra Uk e UE.

Domenica si chiude. Anche qui, c’è secondo me un gioco delle parti, i francesi vogliono il “no deal” e sabotano gli sforzi tedeschi.
Un ultima cosa, in tutto questo (con l’eccezione della Bce dove quel Panetta è davvero bravo e si fa ascoltare) contiamo come il due di picche quando in tavola c’è bastoni.

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Redazione Elzeviro.eu

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