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Avete le ore contate

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La vittoria inaspettata di Donald Trump alle elezioni americane sta facendo passare notti insonni ad alcuni leader europei.

 

Di sicuro non starà dormendo bene Matteo Renzi, che del “nightmare” americano vede un’anticipazione del Referendum del 4 dicembre (secondo gli ultimi sondaggi dell’Istituto Demopolis il no è in vantaggio di due punti percentuali sul si). Le frasi di rito di congratulazioni non cancellano l’ “all in” fatto da Renzi su Obama e Hillary Clinton.

Il nostro Matteo non eletto si è fatto addirittura una trasvolata dell’Atlantico per farsi sponsorizzare il Refrendum dal Partito Democratico statunitense.

Un partito oggi sconfitto.

Non un buon auspicio per il 4 dicembre.

Il terrore attanaglia Francois Hollande, Presidente francese, anch’egli aveva giudicato pericolosa un’eventuale vittoria di Trump. Anzi, come riportato dalla radio francese Rtl, Hollande era talmente sicuro della sconfitta di Trump che aveva preparato “un’unica lettera di congratulazioni a Hillary Clinton“.

Che figuraccia.

A rimarcare i toni ci aveva pensato anche l’ambasciatore francese negli States, Gerard Araud, che alla notizia della vittoria di Trump aveva così twittato: “E’ la fine di un’epoca quella del neoliberalismo“. Tweet immediatamente rimosso.

E oggi?

Hollande tende una mano tremante verso colui che ha firmato la sua condanna a morte. “Queste elezioni aprono un periodo di incertezza, devo parlarne con lucidità e chiarezza“. Il Presidente francese è palesemente terrorizzato. Se i “populisti” hanno vinto nella “patria del mondo libero” allora possono vincere anche nei salotti parigini.

Marine Le Pen sta infatti scalpitando per le presidenziali francesi del 2017, è stata la prima a congratularsi con Trump e ha detto che presto si vedrà un presidente donna, non negli USA, ma in Francia. Il Front National sta viaggiando a ritmi altissimi, alle regionali del dicembre 2015 ha raggiunto il 27,3%, affermandosi come primo partito francese. Per le presidenziali FN punta al ballotaggio e con questo andamento non sembra utopia.

Ripetuti attacchi di panico stanno colpendo anche la cancelliera tedesca Angela Merkel. Nel suo messaggio di “congratulazioni” a denti stretti a Trump, la Merkel pone già delle clausole all’alleanza Berlino-Washington: “La Germania e gli Stati Uniti sono legati dagli stessi valori: democrazia, libertà, rispetto della legge e rispetto delle persone indipendentemente dalle loro origini, dal colore della loro pelle, dalla loro religione, dal sesso, dall’orientamento sessuale o dalle opinioni politiche. Sulla base di tali valori, mi propongo di lavorare strettamente con il futuro Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump“.

Tradotto significa: se Trump non rispetta questi valori ci saranno dei problemi diplomatici.

La preoccupazione della Merkel è però più personale che altro. Anch’ella come il suo collega francese, teme che l’esempio Trump possa rafforzare il temutissimo AFD (Alternative fur Deutschland) tedesco. Nelle ultime elezioni di settembre infatti l’AFD è riuscito nell’impresa di battere il partito della Merkel nel laender di Macklenburg-Pomerania Orientale con il 21% dei consensi contro il 19% della Merkel. Uno smacco non indifferente, che può essere preludio di una rivoluzione politica nel cuore dell’Europa.

Prima la Brexit, ora Trump. Chi sarà il prossimo a cadere sotto i colpi del voto popolare?

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Redazione Elzeviro.eu

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