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L’Arabia Saudita è come l’Isis se non peggio

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Il gregge belante occidentale, coadiuvato da media ben diretti e orchestrati da ricchissimi burattinai, ha identificato nell’Isis il suo incubo peggiore. Lo Stato del Califfo è la concretizzazione di tutte le paure dell’asse euro-americano coltivate dagli anni ’90 fino ad oggi. L’Isis è ciò che Huntington e la Fallaci hanno inculcato nell’inconscio occidentale, nella storia non c’è nessun fenomeno forse considerato più malvagio, cattivo e assolutamente ingiustificabile dell’Isis. Nemmeno il nazionalsocialismo.

Eppure lo Stato Islamico, quello vero, non è nato nel 2014, esso è prosperato in pace e tranquillità nella penisola araba ed è noto ad oggi con il nome di Arabia Saudita. Con il beneplacito degli occidentali, con i loro soldi e le loro armi, i sauditi hanno potuto imporre indisturbati l’interpretazione wahabita della shar’ia. L’interpretazione che, insieme a quella salafita, rappresenta il modo più letterale ed estremo di leggere il Corano.

In Arabia Saudita vige la stessa legge applicata nei territori dello Stato Islamico. In Arabia Saudita si pratica in maniera diffusa l’impiccagione, la decapitazione e la lapidazione. La differenza con l’Isis sta solo nel non diffondere via Youtube i video delle stesse esecuzioni. L’apostasia, ovvero il rinnegamento della religione islamica, viene punita in Arabia Saudita con una di queste tre modalità di pena di morte.

Nel 2015 sono state uccise 114 persone, gli uomini decapitati e le donne lapidate al grido di Allah Akbar, esattamente come usano fare gli uomini di Al Baghdadi. In questo momento inoltre l’Arabia Saudita sta guidando una coalizione formata da tutti gli Stati del Golfo arabico contro gli sciiti yemeniti, utilizzando armi proibite dalle Convenzioni di Ginevra, quali bombe a grappolo.

L’Arabia Saudita è inoltre il principale finanziatore dello Stato Islamico, da cui attinge soldi e armi.

In tutto questo l’Italia è stata “beccata” a rifornire la stessa Arabia Saudita con bombe, partite dall’Aeroporto civile della Sardegna.

Come l’Italia molti altri stati occidentali stanno gonfiando l’arsenale della coalizione sunnita del Golfo, tenendo così in vita i due mostri, Isis e Arabia Saudita.  

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Redazione Elzeviro.eu

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