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La Nato, che noi paghiamo, vuol destabilizzare la Siria

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Nel 2015 la Nato, Organizzazione Transatlantica, ha ormai esaurito da tempo il suo compito.

Nata per volere statunitense con l’obiettivo di contrastare il blocco rosso, ha soggiogato le nazioni europee alla politica estera di Washington. Con il crollo del Muro di Berlino la Nato avrebbe dovuto essere smantellata per dare libero sfogo ad un Europa ormai matura per crescere da sola. E invece gli states hanno continuato ad usare quest’organizzazione, per cui il nostro Stato versa 70 milioni di euro (all’anno? No al giorno!), come fonte di legittimazione delle loro scorribande in terre straniere.

Parliamoci chiaro, la Nato è un mero riflesso della politica estera di Washignton, anche perché senza l’avvallo degli yankees la stessa rimarrebbe assolutamente ferma. Così oggi la Nato ingabbia i paesi europei anche riguardo alla situazione siriana.

Philip Breedlove, comandante delle forze Nato in Europa, il cui stipendio rientra nei 70 milioni di euro quotidiani da noi versati, si è così espresso sulla situazione: “Non capiamo ancora del tutto cosa stia facendo la Russia in Siria, Abbiamo sentito di tutto, dalle operazioni umanitarie alle missioni di combattimento. Resta da vedere di cosa si tratterà alla fine. Assistiamo con preoccupazione a questa, così come a ogni operazione che continui ad appoggiare il regime di Assad“.

Sembra di udire il presidente Obama in persona, quasi come se il comandante Nato ne fosse portavoce (ed è praticamente così). La Nato dunque si pone contro la politica estera, saggia, di Vladimir Putin che ha visto in Assad l’unico baluardo possibile contro il sopraggiungere dell’Isis e dei qaedisti.

Il fatto ancor più preoccupante è che tale presa di posizione sia esclusivamente politica, anche perché la Nato non è ancora intervenuta sul campo in Siria, dimostrando ulteriormente come la Casa Bianca utilizzi l’organizzazione anche solo per pura propaganda. Noi frattanto mettiamoci pure il cuore in pace perché il centrosinistra italiano, attualmente al potere, ha sempre sponsorizzato qualsiasi tipo di partnership extranazionale e in particolare quella statunitense, la vera fonte dei guai migratori contemporanei.  

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Redazione Elzeviro.eu

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