Renzi: “chi boicotta Israele boicotta se stesso”

GERUSALEMME – L’atteggiamento del premier Renzi, che va a tessere la trama di un’alleanza con i poteri forti mediorientali, è irricevibile quando si concreta in frasi spicce come: “Chi pensa di boicottare Israele non si rende conto di boicottare se stesso, di tradire il proprio futuro. Possiamo avere opinioni diverse, è accaduto e continuerà ad accadere. Ma l’Italia sarà sempre in prima linea nel forum europeo e internazionale contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido”.  

Tale discorso è stato pronunciato alla Knesset, il parlamento monocamerale israeliano sito a Gerusalemme. Per questo si è meritato dal presidente dello Stato sionista Rivlin l’appellativo di “leader del futuro”, non mancando di ricevere le lamentele sull’accordo Onu-Iran sul nucleare. 

Renzi aveva difeso ieri nell’incontro col premier Netanyahu l’accordo sul nucleare, volendo però sottolineare come la difesa di Israele rappresenti una priorità per l’Italia: “sarò franco e brutale: la vostra sicurezza è la nostra sicurezza” perchè “condividiamo lo stesso destino”. Rintracciando poi in Israele la comunanza di radici etnico-culturali, Renzi compie un’iperbolica ed intollerabile assimilazione di culture, in nome di una politica estera asservita alla bancocrazia imperante, sostenuta dai poteri forti mondiali, di cui il sionismo costituisce ancora la bussola.

Frase meramente di circostanza, e non così accalorata come quella sulla difesa dello stato sionista, Renzi la esprime sulla Palestina: “La pace sarà possibile solo con due stati e due popoli, e solo se sarà garantita piena sicurezza di tutti: il diritto dello Stato palestinese all’autodeterminazione e quello dello Stato ebraico alla propria sicurezza: lo dico qui e lo ripeterò a Betlemme incontrando il leader dell’Anp”, Abu Mazen.