Nel giorno in cui i greci potrebbero risollevare le sorti di tutto il continente con un secco no all’elites finanziaria che ci comanda, l’ex premier Samaras fa una pessima entrata in scena.
Il leader del partito filoeuropeista Nuova Democrazia si è fatto riprendere al momento del voto e alla sua uscita dal seggio elettorale. Abbiamo visto una figura triste e mesta che senza il minimo slancio emotivo ha parlato al suo “ex” popolo dicendo “votate si per il Paese, si per l’Europa“. Un appello senza addurre motivazioni, Samaras pensa di poter fare affidamento ancora sulla cecità della popolazione che sburattinò a proprio piacimento per quasi tre anni di legislatura.
Il governo Samaras prese la Grecia quando il tasso di disoccupazione era già al 20% e riuscì a fare ancora di peggio portandolo all’attuale 26%. Nuova Democrazia adottò in maniera scolastica tutto il pacchetto di riforme suicide proposte dall’Ue, accettandone i prestiti sostanziosi, salvo poi accorgersi di non aver risorse per restituirli se non tassando ulteriormente la popolazione, la pressione fiscale ha infatti superato il 30% (nel 2009 era al 28%).
Samaras è un povero burattino nelle mani dell’alta finanza europea e la sua triste espressione e il suo discorso dal contenuto nullo lo dimostrano.
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