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Duro colpo ad Al Queda in Libia, libero spazio all’Isis?

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L’ennesima azione di guerra degli Stati Uniti d’America nei territori che vanno dal Maghreb al Medio Oriente ha dato libero spazio all’Isis. Per chi sappia fare due più due, senza complottismi di sorta, di fronte ad una sbandierata guerra senza quartiere a Isis, gli Usa incentivano con le loro politiche, il gruppo terrorista stesso.

Non è ancora sicuro al cento per cento che il raid americano odierno abbia ucciso il capo di Al Queda in Libia, l””imprendibile” (soprannome datogli dai francesi) Mokhtar Belmokhtar, già dato per morto diverse volte, l’ultima in Mali.

Ciò che rende piuttosto sgomenti, invero, è che in Libia vi siano due gruppi radicati di potere che si ispirano all’estremismo terrorista, Al Queda e Isis, che si spartiscono il paese. Il fatto più importante non è la presunta morte di Belmokhtar, bensì il fatto che uno dei maggiorenti di Al Queda avesse (abbia) la sua sede attuale in Libia.

Questo nuovo pseudostato sorto dalle ceneri di Gheddafi appare ormai un porto franco ove i terroristi, i criminali da tutto il mondo, e gli estremisti islamici più radicali possono recarsi per intraprendere, indisturbati, le loro attività. Per l’Italia, a due passi dall’ex colonia, si tratta di un segnale di incredibile preoccupazione, che non pare però colta dai maggiorenti della nostra politica, salvo le nobili eccezioni (Di Stefano,Sovanità) che propugnano un immediato intervento militare italiano nel paese.

L’Isis è di fronte alle nostre coste: è lì che ha sgozzato dei copti mandando il messaggio all’Italia “la nazione della Croce”, come l’ha definita. Non è possibile seguitare, e questo lo dicono in molti, non solo Di Stefano, a lasciar fare agli Stati Uniti, che più che dei loro interessi, sembra, non vogliano curarsi, dopo essere stati compartecipi indiretti(?) della nascita di Isis.  

In Libia due governucoli impotenti, uno a Tobruk ed uno a Tripoli, rendono ridicola la lotta contro i veri detentori del potere geopolitico nella regione. Con i loro egoismi, e con la inutilità dell’azione della diplomazia occidentale che cerca di creare un governo unitario, questi libici che si sono combattuti troppo recentemente nella guerra civile per trovare oggi un accordo, lasciano campo libero ai terroristi. Tra i quali, al momento, stante la notizia di oggi, sembra prevalere Isis.

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Redazione Elzeviro.eu

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