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Mogherini prepara un piano per l’emergenza immigrati: peccato sia sbagliato

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I media del “regime democratico internazionale” parlano di partita decisiva in riferimento all’incontro che si terrà oggi presso il Consiglio di Sicurezza Onu. L’Alto rappresentante della politica estera europea Federica Mogherini presenterà ai membri permanenti del Palazzo di vetro una strategia basata su quattro punti per affrontare l’immigrazione libica, ormai fuori controllo.

Ecco i quattro punti in sintesi: aiuto ai Paesi di origine e transito dei migranti, controllo delle frontiere a sud della Libia e nei paesi limitrofi, missioni di sicurezza contro trafficanti e scafisti e obbligatorietà di suddivisione dei profughi in base ad un meccanismo di quote. Cosa vuol dire nel pratico tutto questo? Significa che l’Europa deve sobbarcarsi l’onere di indicibili investimenti economici in Nord Africa, che nulla hanno di concreto per poter porre fine all’anarchia e al caos che hanno colpito la Libia dopo la morte di Gheddafi.

Significa anche una rafforzata forma di neocolonialismo da parte delle potenze occidentali ai danni dei paesi africani, i cui confini saranno ora ancor più controllati, non da legittimi governanti (come era il colonnello Gheddafi), ma da potenze straniere.

Inoltre l’ultimo punto di questo piano è un’aperta dichiarazione di spartizione dei profughi libici, un principio che va contro tutta la cultura dei diritti umani invocata sempre a sproposito dalle pecore belanti dell’intellighenzia radical chic europea. Nel rapporto della Mogherini, la funzionaria che secondo l’eurodeputato leghista Buonannonon conta un cazzo“, non vi è nessun riferimento circa la disastrosa situazione politica in Libia, dove l'”esportazione della democrazia” ha portato solo distruzione e morte.

Nel rapporto della Mogherini non vi è alcun riferimento circa i finanziamenti occidentali alle truppe sunnite che operano dal nord Africa fino al Medio Oriente e che continuano a provocare instabilità nelle diverse nazioni. La Mogherini e i suoi colleghi europei avrebbero ben da imparare guardando la politica estera di Putin, invece che giocarci alla guerra e imporre sanzioni che provocano danni anche alle nostre economie.  

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Redazione Elzeviro.eu

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