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BombObama ci prende per il culo: “Instabilità in Libia sta creando caos”.

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L’amministrazione Obama ha le mani sporche di sangue innocente. Non ultimo il sangue dei 700 migranti affondati insieme al barcone che li stava trasportando la scorsa settimana verso la Sicilia. L’amministrazione Obama ha le mani sporche di sangue perché è la causa principale dell’immigrazione massiccia nordafricana verso i territori europei. L’amministrazione Obama ha le mani sporche di sangue perché nel 2011 ha pianificato la Primavera araba, prima finanziando i movimenti dell’estremismo sunnita contro i regimi di Gheddafi e Mubarak, poi bombardando la popolazione civile libica.

L’amministrazione Obama ha le mani sporche di sangue perché ha organizzato in maniera dettagliata la destituzione del colonnello Gheddafi e il suo omicidio. Nel 2011 BombObama dichiarava: “Gheddafi deve andarsene. Vogliamo capacità totale d’intervento“. Una condanna a morte nei confronti di un politico che era stato in grado di dare stabilità politica, economica e sociale ad un paese complesso come la Libia (dove più di 100 tribù si danno battaglia) per quarantadue anni.

Dalla morte di Gheddafi la Libia ha conosciuto solo caos e distruzione, così si sono create le basi per l’immigrazione massiccia di cui solo oggi conosciamo le drammatiche conseguenze. Da Renzi, a Salvini fino a Grillo nessuno osa dire che la colpa è di BombObama e del suo vassallo Sarkozy, ipnotizzati dai fiumi di dollari del petrolio libico che ora intascano loro alle nostre spalle.

In Europa si preferisce brancolare nel buoi piuttosto che dire una volta per tutte di porre termine alla dannosa alleanza con gli Stati Uniti e disimpegnare qualsiasi soldato europeo impiegato per conto Usa o Nato. Juncker sostiene che sia stato un errore “porre fine a Mare Nostrum“, come se prendersi carico dei disperati fosse la ricetta ad ogni male. E’ come se una malattia in circolazione fosse curata con la semplice assistenza ai malati, ma senza lo studio e la creazione di un vaccino. Il risultato? Una valanga di morti cicliche. Lo scenario globale complessissimo chiede a gran voce nuove risposte fuori dalla sudditanza di Washington, nel frattempo il Parlamento italiano è arenato da due anni sulla riforma elettorale.

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Redazione Elzeviro.eu

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