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Follie sioniste: Israele finanzia gli jihadisti di al-Nusra?

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Sono stati pizzicati grazie alla scaltrezza di alcuni reporter di Press tv dei militari israeliani mentre “fraternizzavano” con militanti di al-Nusra, il fronte più estremista dei ribelli siriani (il braccio destro di Al-Qaeda). L’incontro è avvenuto sulle alture del Golan, nella parte occupata da Israele.

Eppure non tutto il mondo dell’informazione si sorprende di fronte a una così imprevedibile alleanza, dato che i contatti tra Israele e i miliziani-terroristi erano stati comunicati da un rapporto dell’Onu lo scorso anno. In tale rapporto si faceva anche menzione di un sostegno sanitario che gli israeliani avrebbero dato ai miliziani feriti, così da rimetterli in sesto per tornare a combattere contro le forze di Bashar al-Assad.

Se ancora, come noi, stentate a credere a una simile storia dai tratti fantascientifici, fatevi pure un giretto tra le pagine del giornale israeliano Haaretz. In data 22/01/2015 il giornale riporta la seguente affermazione: “Israele fornisce assistenza al fronte al-Nusra che si trova sulla lista delle organizzazioni terroristiche, e si crede che stia ricevendo aiuti anche da questo gruppo….in particolare, come confermato dalle relazioni pubblicate sui siti web degli elementi di al-Nusra, sulle alture di Golan l’organizzazione terroristica fornisce un contributo di intelligence, mentre Israele ricambia con armi e addestramento militare“.

Perché questa scelta folle da parte del governo di Netanyahu di finanziare “amici” di al-Qaida? L’unica ragione di tutto questo starebbe nella volontà del fronte Washington-Tel Aviv (cui purtroppo ci accodiamo noi come Unione europea) di indebolire la cosiddetta mezzaluna sciita composta dai governi del Libano, dell’Iran e della Siria per l’appunto. Questi tre paesi sono quelli che più di tutti hanno cercato di contrastare l’aggressiva potenza israeliana, subendo peraltro l’embargo economico di mezzo mondo occidentale.

Scelta improvvida quella effettuata dai governi occidentali che così facendo (armando e finanziando il fronte dei ribelli in Siria) si sono lasciati sfuggire di mano il fenomeno dell’estremismo islamico che è culminato nell’esperimento politico dell’Isis. Pensare che i movimenti ribelli siano delle scatole chiuse autonome è da deficienti, all’interno di esso, infatti, ribelli, che prima potevano essere considerati “moderati”, possono poi andare a rinforzare le fila dello Stato Islamico, portandosi con sé armi e addestramento occidentale.

In Medio oriente si sta giocando la partita centrale nello scenario globale, dato che la crisi creata ad hoc in Ucraina è un pretesto per ridurre il peso politico di Putin a Damasco e poter detronizzare il “pericoloso” sciita una volta per tutte.  

Per vedere le foto clicca QUI 

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Redazione Elzeviro.eu

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