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La Grecia, “il successo dell’euro”, è pronta a cambiare faccia?

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Tutti i greci dovrebbero ascoltare le immonde parole pronunciate dall’ex premier italiano (non eletto) Mario Monti nel settembre del 2011. “La manifestazione più concreta del grande successo dell’euro è la Grecia” così Monti ha voluto irridere un intero popolo. E’ triste vedere come nell’era dove il denaro può tutto il primo burocrate di turno può prendersi gioco della terra che ha dato i natali a Socrate, Platone e Aristotele, ma anche a Leonida, Fidia e Pericle.

Secondo Monti e secondo il pensiero economico dominante europeo la Grecia si è svegliata dentro la crisi perché la popolazione ha vissuto per troppo tempo al di sopra delle proprie possibilità, causando così immensi sprechi di risorse pubbliche. Ci sono dei dati che tuttavia smentiscono tutto ciò. Sappiamo infatti che la Grecia spende nel settore militare il 3,1% del Pil, più di Francia e Gran Bretagna, spese che vengono destinate in buona parte nelle missioni internazionali, Nato e non. Guarda caso la Grecia è uno dei migliori clienti della statunitense Lockheed Martin, avendo comprato da essa ben 26 F16.

Il punto fondamentale tuttavia sono gli interessi spropositati sul debito pubblico greco, dato che negli ultimi anni la Grecia ha sborsato ben 6 miliardi solo per gli interessi, andando così a rimpolpare le casse del FMI e degli istituti di credito europei.

I 275 miliardi elargiti poi in prestito alla Grecia sono ritornati per il 90% nelle casse dei creditori (Fmi, Bce) lasciando delle briciole al governo di Atene con un mucchio di interessi e scadenze da rispettare. Per sfatare il mito della Grecia prodiga è doveroso riportare qualche altro dato (fonte ilfattoquotidano.it): dal 1998 al 2007 lo Stato greco ha utilizzato per le spese sociali meno della metà dei soldi impiegati da Francia e Germania; i lavoratori greci sono al primo posto in Europa come ore lavorate annue; i disoccupati che ricevono sussidi sono diminuiti del 63,7%; i giovani a rischio di povertà sono il 44%; i redditi delle famiglie sono diminuiti del 39%; il 44% delle famiglie non può sostenere le spese di riscaldamento e il tasso di mortalità infantile è cresciuto del 42,8%.

I greci voteranno oggi, sanno bene chi li ha trascinati in questo tetro scenario e il loro voto probabilmente andrà contro quella casta di tecnocrati lobbisti che hanno mangiato e stanno mangiando sulla povertà di un così nobile popolo.  

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Redazione Elzeviro.eu

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