La stampa italiana sfrutta la tragedia del Boeing malese per propaganda anti-Putin

Putin è nella lista nera dei ricercati dalla stampa italiana, che da qualche anno ormai ha lanciato una personale caccia alla strega contro il Presidente della Federazione russa, colpevole evidentemente di difendere il suo Stato. L’ultima trovata delle redazioni nostrane è stata la pubblicazione di una testimonianza/lettera di un genitore olandese, tale Hans de Borst di Monster, che “ringrazia” in maniera provocatoria Putin, ritenuto responsabile dell’abbatimento del Boeing malese, su cui volava la figlia di Hans.

Lungi da noi intrometterci nelle tragedie familiari altrui, vogliamo proprio sottolineare l’inappropriatezza di simili contenuti per un giornale di tiratura nazionale. In particolare se non esistono ancora prove ufficiali che possano ricondurre il lancio del missile terra-aria direttamente a Vladimir Putin. Anzi lo scorso lunedì il ministero della Difesa russo ha affermato che non è stato riscontrato il lancio di nessun missile, mentre era stata rilevata la presenza di un caccia ucraino nelle vicinanze del Boeing.

Il mistero si infittisce soprattutto perché il ministero della difesa russo continua a negare la vendita di missili ai separatisti filo-russi e richiede che gli Stati Uniti mostrino le immagini che possiedono tramite i satelliti. Non è stata dunque ancora scritta l’ultima parola alla diatriba tra russi e americani, dato che i secondi per voce di Obama si dicono sicurissimi della colpevolezza del Cremlino, reo di fornire armamenti ai separatisti (come se gli americani d’altra parte non lo facessero con l’altra fazione).

Chi ne esce sconfitto da questa vicenda è la stampa italiana che ancora una volta dimostra di essere schiava di bieche ideologie di partito, ma soprattutto capace di utilizzare una tregedia umana per scopi commerciali.