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Israele arresta 200 minori e rastrella la Cisgiordania

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La tensione in Medio Oriente sta crescendo ogni giorno di più. Tutto è cominciato a partire dal riavvicinamento tra Hamas e il governo palestinese, che è scaturito in una vera e propria riconciliazione nazionale. Questo legittimo processo politico ha scatenato la reazione israeliana, che vede in questo “ritorno di fiamma” un pericoloso avversario: un popolo unito ha molte più possibilità di affrancarsi dal giogo del nemico. Così è bastato un pretesto, il rapimento di 3 coloni israeliani (per altro avvenuto in Area C, una zona sotto il totale controllo dei militari israeliani), per far scattare la reazione feroce da parte della “pacifica” Israele.

Sono scattati rastrellamenti a raffica insieme ad arresti arbitrari: più di 200 in tutto (quasi tutti membri di Hamas e la maggior parte di essi minorenni) oltre a un massiccio attacco su Gaza che ha portato all’uccisione di un palestinese nel campo profughi di Jazalon. Netanyahu continua a sostenere che l’obiettivo di questa escalation di violenza è il ritrovamento dei tre coloni scomparsi: “Le attività portate avanti nella notte dall’esercito e dallo Shin Bet, e che hanno condotto all’arresto di terroristi di Hamas, compresi quelli rilasciati nell’accordo Shalit – ha detto il premier oggi – inviano un importante messaggio: sono parte di una serie di azioni che continueranno e il cui obiettivo è ritrovare i giovani rapiti e danneggiare Hamas in Giudea e Samaria“.

Eppure l’azione israeliana rappresenta una palese violazione del diritto internazionale, in particolare dell’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra, come sostiene giustamente il Palestinian Human Rights Organization Council: Israele deve proseguire la ricerca dei 3 rapiti nel rispetto del diritto umanitario nei confronti della popolazione palestinese. Perché la comunità internazionale non interviene per bloccare quest’azione scellerata di Israele? Il Presidente Obama è pronto a rilanciare il suo impegno per promuovere la pace, pur sostenendo al 100 per cento le iniziative israeliane?

Una posizione non molto coerente, ma da sempre portata avanti da Washington e per riflesso ripresa da tutti quegli Stati europei che spesso si comportano, su questo tema, come inservienti della Casa Bianca. 

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Redazione Elzeviro.eu

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