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180milioni di euro fuori dalle tasche degli italiani per “aiutare” l’Ucraina

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Ce lo chiede l’Europa! L’ultima grottesca azione intrapresa dai tecnocrati burattinati dalla Bundesbank consisterebbe nell’erogazione di ingenti “aiuti” verso la popolazione ucraina, che non si trova nemmeno in una situazione di conflitto. Non parliamo di briciole, bensì di più di un miliardo e mezzo di euro, flusso di denaro pronto a entrare in un nuovo mercato per creare il solito finto “boom” economico, quello che è puntualmente seguito da ripetuti crack.

I rappresentanti di Bruxelles sanno benissimo che a fronte di tali aiuti la nuova Ucraina che uscirà fuori da questa crisi sarà ormai compromessa per entrare nell’area dell’Unione Europea, nonostante oltre metà della popolazione non sia favorevole a ciò. Questi “aiuti” non sono altro che un flusso ricattatorio di denaro a debito, perché le autorità ucraine nel poterlo utilizzare dovranno ovviamente sottostare alle richieste di chi il denaro lo concede. Quindi nessun aiuto, chiamiamoli pure investimenti di sciacalli privati, pronti ad estendere i loro tentacoli su una nuova nazione/mercato.

In tutto questo l’Italia continua a recitare imperterrita il ruolo di anonima comparsa pagante, dato che a fronte della nostra posizione di contribuenti del bilancio Ue (circa il 12%) dovremmo sborsare la bellezza di 180.000.000 milioni di euro. E tutto questo perchè? Per avere un’ulteriore apertura dei mercati e quindi un nuovo concorrente pronto a surclassare i nostri prodotti con salari da fame? Oppure per vedere le aziende operanti in Italia trasferirsi laddove ora si potranno sfruttare meglio i lavoratori con un maggiore abbattimento dei costi di produzione?

La nostra è politica di sadomaso estero, il petrolio libico e i marò sono solo due piccoli esempi di come siamo stati capci di farci soffiare le cose sotto al naso senza dire “mah”. Tra poco perderemo il gas russo in nome della sottomissione che ci lega agli States…certo esisterebbe una via di mezzo tra il “me ne frego” e tutto questo.

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Redazione Elzeviro.eu

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