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Le ingerenze energetiche dell’imperatore Obama sul suolo europeo

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L’ex Premio Nobel per la Pace Barack Obama si dichiara oggi molto preoccupato “per la riduzione della spesa per la difesa di alcuni Stati dell’Alleanza Atlantica“, visti gli ultimi dati sugli investimenti dei Paesi membri della Nato. Una strana forma di pacifismo è dunque quella che muove le parole di Obama, dal momento che lo scopo per cui l’Alleanza Atlantica è stata formata si è esaurito ben ventiquattro anni fa. Dopo l’89 la Nato, anche se lo era già, è diventata a tutti gli effetti l’arma utilizzata unilateralmente dagli Stati Uniti per mettere a segno i loro obiettivi geopolitici.
Dalla stabilizzazine della penisola balcanica (in funzione pro-turca), passando per il gasdotto afgano e il petrolio libico, non una mossa è stata compiuta senza una chirugica pianificazione di interessi economici vantaggiosi. E oggi Obama si prende la libertà di bacchettare gli Stati europei che giustamente non vedono più nella Nato un sistema di sicurezza basato sull’equa rappresentanza (in realtà non lo è mai stato) e nemmeno uno strumento necessario per dirimere gli eventi contingenti. Ormai Obama ha dichiarato una sorta di embargo economico alla Russia, spalleggiato anche da Manuel Barroso e Herman Van Rompuy, vuole fare dell’Europa il mercato di sbocco del gas americano, a danno ovviamente di quello russo.
Una decisione che troverebbe una legittimazione “etica” nel comportamento autoritario assunto nell’ultimo anno dalla Russia di Putin, in particolare rispetto alla possibilità di referendum della popolazione di Crimea, definito da Obama “vergognoso. Nessuno lo prende seriamente“.
In effetti suona strana la parola referendum quando ci si trova a collaborare con persone come Barroso e Van Rompuy, personaggi chiave di un’Unione “democratica”, ma inverosimilmente nominati dall’alto e privi di alcuna legittimazione popolare.
Il problema tuttavia non è Obama, ma l’atteggiamento che gli Stati Uniti hanno dal 1945 verso il continente europeo, visto unicamente come grande mercato di sbocco delle loro merci e i suoi popoli come degli automi dediti unicamente al consumo delle “americanate”. Obama si scandalizza per l'”imperialismo” russo quando proprio gli States del democratico Clinton invasero con la complicità del nostro D’Alema il Kosovo, regione che è tuttora sotto una sorta di protettorato americano.
Quella fu “operazione di pace” con 2.500 morti civili, quella di Putin invece, per ora senza massacri, è un atto “vergognoso”.

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Redazione Elzeviro.eu

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