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Solo gli italiani potranno adottare bambini russi e Putin finisce alla gogna mediatica

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Ormai a scadenza pressoché regolare (più o meno ogni due giorni) il Presidente russo Vladimir Putin finisce puntualmente sulla gogna dei giornali nostrani (soprattutto quelli di sinistra sfumatura).

Il motivo è chiaro, si vuole delegittimare un presidente che sta facendo valere le ragioni della sua nazione nel mondo, andando ovviamente contro gli interessi di una classe finanziario-borghese che, nascosta dietro un’aurea di perbenismo oltranzista, crede di imporre il suo credo liberista per tutta l’Europa.

Repubblica, giornale indubbiamente di sinistra, ha parlato oggi di “campagna omofobica” lanciata dal presidente Putin, il quale sarebbe colpevole di voler concedere l’autorizzazione all’adozione di bambini russi solamente alle famiglie italiane. Questo, per un giornale filoeuropeista e filoboldrinista, è inaccettabile, nonostante Putin e la Russia abbiano delle ottime e sacrosante ragioni per mettere in pratica questa volontà. Oltre ad un naturale principio di non ingerenza negli affari interni ad uno Stato, in questo caso quello russo (libero di agire secondo la propria “etica”), esistono degli accordi bilaterali in fatto di adozioni tra la Russia e paesi euro-atlantici.

In tali accordi la clausola sine qua non per la possibilità di adozione è l’assenza di una legge che permetta il matrimonio di coppie omosessuali: in pratica se una famiglia francese (paese in cui è legale il matrimonio omosessuale) volesse adottare un bambino russo ora non può più. Repubblica, creando ad arte un’atmosfera da “pianto greco“, parla addirittura di “Legge di Erode” (in riferimento all’episodio evangelico in cui il re Erode ordinava l’assassinio di tutti i primogeniti maschi).

Un paragone che fa sprofondare il livello di Repubblica di quest’oggi nei bassifondi del giornalismo, mostrando in maniera evidente come l’analisi di una situazione possa essere sovvertita dall’ideologia di fondo di chi scrive e di chi pubblica l’articolo. Putin non ha compiuto nessun eccidio (se non forse quello ceceno, ma di cui stranamente le colonne di Scalfari evitano di parlare), ha semplicemente applicato degli accordi che erano stati firmati con cognizione di causa da numerosissimi Stati, perché ora dovrebbe venir meno a quanto stabilito in precedenza? Oltretutto l’emergenza dei bambini russi senza casa è dovuta a una becera tradizione bolscevica, che mirava alla distruzione della famiglia tradizionale per l’appunto. Secondo i vecchi idoli di Eugenio Scalfari la famiglia doveva pian piano lasciare il posto all’amore libero (quello gridato dai sessantottini) per arrivare ai cosiddetti “figli dello Stato“.

Una macabra visione della realtà che potrebbe fare al pari solo con quella di certi contemporanei pseudo pensatori liberal-chic: un uomo del futuro senza più tradizione e cultura, figlio della globalizzazione, destinato alla schiavitù salariata e all’anonimato.

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Redazione Elzeviro.eu

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