Mentre in Italia l’invasione di immigrati extracomunitari continua, il governo israeliano sta iniziando la deportazione di immigrati africani in Uganda. Al momento cinquantamila eritrei e sudanesi vivono in Israele, ma le autorità israeliane non li considerano rifugiati politici, bensì opportunisti in cerca di lavoro e sussidi e a tale scopo un accordo e’ stato raggiunto con l’Uganda per ricevere questi immigrati in cambio di aiuti economici e militari.
Le autorità israeliane non intendono usare la forza ma bensì offrire incentivi affinché gli immigrati di questi paesi possano lasciare Israele di loro iniziativa; pero’ se questi immigrati si rifiutano di lasciare Israele ecco che il governo inizierà a non rinnovare i permessi di soggiorno e a perseguire tutte le imprese che impiegheranno questi immigrati illegalmente.
Per impedire eventuali critiche da parte di gruppi umanitari derivanti dal fatto che un eventuale rimpatrio potrebbe mettere a repentaglio la vita di questi eritrei e sudanesi, il governo ha penato e non poco prima di trovare l’accordo con l’Uganda, un paese dove le loro vite non sarebbero a rischio.
Chi avrebbe da ridire a riguardo? Ovviamente nessuno e per questo questa notizia è stata completamente ignorata dalla stampa di regime.
Ci si aspetterebbe da Boldrini, in virtù della sua passata occupazione tra i profughi, e dalla Congolese Kyenge una partecipazione su questo tema, una presa di posizione forte, che invece, ad oggi, non è giunta.
Giuseppe De Santis
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