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Israele aspetta con la bava alla bocca l’inizio della guerra

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La polveriera creata in Medio Oriente dalle disastrose azioni intraprese da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia nell’ultimo secolo si sta mostrando sempre più sull’orlo di un’esplosione senza possibilità di controllo.

In mezzo a questa confusione su cui buttano ancor più fuoco i media occidentali, così da tappare gli occhi ai sudditi del capitalismo finanziario, ecco che si erge una nazione che più di ogni altra sembra attendere con ansia lo scoppio di una guerra.

Israele infatti, secondo le dichiarazioni rilasciate quest’oggi dal suo presidente Peres, non vede l’ora di poter rispondere ad un’eventuale attacco da parte della Siria: “Se provano a colpirci risponderemo a piena forza. Israele ha un forte, innovativo e potente esercito e un sistema di difesa come mai prima.” Parole che sembrano voler provocare ulteriormente una reazione del proprio avversario, quasi a voler incitarlo ad intraprendere il primo passo dell’offesa.

Per dovere di cronaca dobbiamo ricordare che Assad non ha mai minacciato gratuitamente la nazione israeliana, semmai sono state fatte delle dichiarazioni, più che legittime in una tale situazione, che possono far pensare ad un’eventuale ritorsione siriana contro gli alleati dell’Occidente in caso di un attacco di quest’ultimo. La Siria non si metterebbe mai in testa di attaccare una potenza regionale per di più dotata di bomba atomica, se non per delle buone ragioni.

Curioso sarebbe vedere, in caso di escalation del conflitto, il rapporto tra due alleati dell’Occidente, ovvero Israele e Arabia Saudita, dato che in quest’ultimo vige la legge coranica (la stessa applicata dai talebani in Afghanistan) e mal tollererebbe una forte presenza giudaica in Medio Oriente.

Gli Stati Uniti con la loro ottusa gestione del territorio hanno creato un miscuglio e una confusione di popoli divenuti alleati così quasi per caso e raffazzonati alla bene meglio giusto per tutelare i loro interessi geoeconomici, i risultati disastrosi li possiamo vedere ancora nella penisola balcanica, in Afghanistan, in Iraq, in Somalia e in Libia…ci sembrano delle prove più che sufficienti

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Redazione Elzeviro.eu

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