Come spesso accade nell’italica (forse troppo) provincia del Ticino, cantone svizzero, gli svizzeri lombardi (o gli svizzeri della “Svizzera italiana”) boicottano e prendono in giro l’Italia traendo tuttavia da essa, oltreché lingua, cultura e tradizioni, anche e sopratutto ricchezza e prosperità. Sono nell’occhio del ciclone di “mattinonline.ch” i così tanto dileggiati “frontalieri” che oltreconfine si recano per fornire lavoro e riempire le casse di negozi, benzinai, ma anche dare assistenza di tutti i tipi, dacché gli italiani colà esercitano tutte le professioni.
E’ oltremodo fuori luogo la condivisione massiccia che si opera in questi giorni sui social network di articoli populisti che inneggiano al ministro italiano Kyenge insultandola a più riprese. Orbene, anche qualora la neoministra si meritasse alcuni epiteti (e in alcuni casi è così), l’ingerirsi negli affari interni del nostro paese, finanche operando uno spamming selvaggio sui profili italiani da parte di tale testata giornalistica appare una sfrontatezza inaudita.
Così come appare sfrontato il susseguirsi di articoli ridicoli che inneggiano all’odio antitaliano da parte di persone che, ribadiamo, grazie all’Italia vivono, mangiano e in definitiva… sono. Ad esempio ieri ci cadeva l’occhio su un tamponamento di un frontaliero nei confronti di un ticinese nei pressi della dogana: il pezzo insultava l’italiano come se avesse compiuto un efferato omicidio, mentre evidentemente si recava in Ticino per offrire il suo lavoro e contribuire alla prosperità del cantone.
Non sfrontato ma già oltre la soglia del razzismo appare invece il definire il nostro paese “Fallitalia“, cioè il paese dei falliti: ebbene v’è proprio un’apposita rubrica che ci definisce in tal modo, con una serie di articoli da far accaponare la pelle. Eppure quando questi approfittatori, ainoi di italica stirpe, condividono articoli contro le nostre ancorché evidenti carenze ed inopportunità politiche, velando il tutto di un sentimento antitaliano, noi pecoroni condividiamo in massa… E’ ora di porre un freno. Ricordiamoci che ogni click contribuisce alla pubblicità di codesta iniqua testata.
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