I motivi principali sono due:
Queste due circostanze hanno quindi generato un divario tra l’offerta e la domanda di petrolio degli ultimi mesi.
L’abbondanza di produzione porta i produttori a fiondarsi sullo stoccaggio.
In soldoni la faccenda è molto basilare: i produttori non sanno più dove depositare tutto quel surplus e sono così costretti a pagare, anche salato, qualcun altro che lo possa fare al posto loro, con la speranza che tutto quel prodotto possa essere rivenduto in futuro.
Si tratta di un eccesso di offerta rispetto alla domanda, da cui deriva il famoso crollo dei prezzi di cui tanto si parla ultimamente.
Ma un problema che si sta probabilmente tralasciando è quello relativo all’ aumento dei trader:
Prezzi così bassi del petrolio stanno attirando milioni di piccoli operatori finanziari, spesso improvvisati, che si lanciano sulla compravendita dei cosiddetti future (i mezzi di investimento più comuni in questo mercato), innescando una sorta di trappola per i piccoli risparmiatori, i quali, a loro volta colpiti dalla riduzione dei prezzi, decidono di ivestirci. Il problema a cui vanno incontro? La risposta si può riassumere nel fenomeno del “contango”.
Ma spieghiamo meglio la situazione:
Il mercato del petrolio si basa per l’appunto su questi future, ovvero dei contratti che passano attraverso un trader, in cui viene scambiata una quantità stabilita di petrolio, a un prezzo stabilito, in una data futura stabilita. Questo meccanismo può risultare un’arma a doppio taglio, che non può favorire mai venditore e compratore in egual modo: se col passare del tempo il valore del petrolio dovesse scendere sotto quello che si è soliti chiamare “spot” (il prezzo corrente del prodotto), chi guadagnerà dalla compravendita sarà il venditore, poiché ci avrà venduto il suo petrolio a un costo superiore rispetto a quello che qualche mese dopo sarebbe stato; al contrario se il valore dovesse salire rispetto allo spot, a guadagnare sarebbe il compratore.
Il rischio del Contango
Quando parliamo di “contango” ci riferiamo proprio al fenomeno che prevede un aumento dei prezzi futuri rispetto allo spot, cosa che andrebbe a favorire di molto i venditori di petrolio, i quali, ben consapevoli che se aspettassero a vendere il loro prodotto in futuro riceverebbero un guadagno maggiore rispetto a quello attuale, puntano tutto, anche in questo caso, sullo stoccaggio: altro prodotto verrà messo in stock ad aspettare il momento più propizio per essere venduto. Tutto ciò ovviamente, a discapito del compratore.
Arriviamo ora a capire il vero problema che è sorto in questo momento
Tale meccanismo è ormai abituale sul mercato petrolifero ma in questo momento, dove il surplus di petrolio è già ingente e i costi di stoccaggio per i produttori sono già parecchio elevati, il contango va ad aggravare ancora maggiormente la situazione, creando una catena senza fine.
Viene quasi da paragonare questa situazione alla bolla immobiliare scoppiata nel 2007: i compratori, attratti dai bassi tassi d’interesse, si indebitarono con i famosi mutui sub-prime concessi dalle banche attraverso metodi poco trasparenti come gli SPV (banche ombra), fino a che si arrivò al blocco dell’intero sistema finanziario, cosa che ovviamente colpì fortemente quelli che in gergo vengono detti “mom-and-pop money”, ovvero gli “investitori qualunque” (gli stessi che verranno colpiti da questo shock petrolifero).
E così, anche questa volta i piccoli risparmiatori inesperti vengono abbagliati dalla possibilità di facili guadagni. Una possibilità che ieri, come oggi, si rivela illusoria.
Il 27 sera scorso Rai 3 ha mandato in onda una puntata della trasmissione serale…
Come si fa a non rivolgere un pensiero, nella giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto,…
"Gli avvoltoi hanno fame" e` il titolo di un film western diretto da Don Siegel…
Alla luce della visita in Italia del magnate della mobilita` elettrica, l'eclettico Musk, occorre fare…
A distanza di 5 anni dall'arresto di Sarkozy, e di dodici dai bombardamenti avallati dall'ex…
A più di vent'anni dall'invasione dell'Afghanistan, i Taliban ancora comandano nella regione. Non sarebbe stato…