Economia e finanza

I costi, economici e sociali, della rivoluzione verde consumista

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Ed ecco che gli Esperti hanno fatto i conti: per la nostra rivoluzione verde il costo è di 22mila miliardi. Che nel corso del tempo daranno risparmi almeno doppi.

Ora concentriamoci sui costi (per i ricavi e i risparmi ne riparleremo quando ci saranno): chi paga?
Bene, pare evidente che ci sarà una eco-tassa, pare altrettanto evidente che dovremo cambiarci l’automobile per acquistarne una elettrica. Tanto per iniziare diciamo che la cosa ci costa sui 50mila euro tra acquisti personali, aumenti delle bollette e delle tasse. Benone


Poi però qualcuno deve spiegare quali saranno i costi per l’estrazione dall’Africa

di cobalto, coltan e litio per la costruzione delle nostre belle macchinine elettriche che ci faranno sentire tanto buoni. E poi c’è lo smaltimento di miliardi di batterie al litio esauste e anche questo non sarà uno scherzo. Così come non sarà uno scherzo manco il costo ambientale dell’estrazione delle materie prime in Africa: oppure ce ne freghiamo tanto i tumori se li beccano loro, ma chi se ne frega tanto sono africani e manco li vediamo.

Ragioniamo così?

Poi ci sarebbe la transizione delle centrali elettriche, dal metano e dal carbone alle rinnovabili. Quanto costa? Di quanto aumenteranno le nostre bollette? Ecco, la nostra stupenda rivoluzione verde che vuole tanto Greta ci costa una montagna di soldi che dovranno uscire dalle nostre tasche comprese quelle di chi già oggi stenta ad andare avanti. 

Ecco, io ci posso anche stare. Magari è anche giusto. Non sono all’altezza di valutare se la cosa è indispensabile o siamo di fronte ad una enorme speculazione o se è veramente necessario per salvare il pianeta.

Critico però il pensiero infantile che vorrebbe dividere il mondo tra coloro che vogliono salvare il mondo e coloro che invece lo vogliono distruggere: tutti vogliamo un mondo meno inquinato. E chi direbbe di no? Posta in questi termini è come dire: vuoi bene alla mamma? E’ chiaro che siamo tutti d’accordo.

Il tema è chi paga.

E il secondo tema è se ciò che ci appare verde o così ci viene propagandato non sia più dannoso di quello che vogliamo abbandonare. Altro tema di fondo è quello dell’equità sociale: chi oggi non ce la fa a campare può sobbarcarsi altre decine di migliaia di euro pro capite di spesa per far contenti dei ragazzini manipolati che non hanno chiaro di cosa si parla?

Posta come la pongono i bambocci guidati da Greta è un discorso che non ha né capo né coda. Poi, ripeto, sarà anche giusto. Ma per favore il pensiero infantile no. Ragioniamo seriamente.

Anzi, ragioniamo perché fino ad ora non lo si è fatto.

di Giuseppe Masala

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Redazione Elzeviro.eu

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