Forse nella prima metà dell’Ottocento l’Italia era come la musicava Mendelssohn nella sua celebre, magnifica e saltellante Sinfonia italiana…
Oggi, tuttavia, è un Paese che affoga tra cemento, delinquenza, ottuse pomposità burocratiche e politiche, tassazioni e banche al limite del ridicolo e dell’usura. Le città sono giungle urbane, la prepotenza la fa da padrona, la meglio gioventù fa o medita di far le valigie. Sempre meno cittadini si azzardano a crescervi i figli.
Il fatto.
Ecco che alcuni decerebrati, in quel di Torino, hanno deciso di stoppare un’ambulanza perché andava contromano (sic). Non paghi, si sono vantati di tale prodezza su un gruppo Facebook che denuncia da tempo e con una metodicità e consigli su come fare intervenire i Vigili in casi di malasosta et similia. Tale gruppo facebook ha fatto partire una campagna che ha visto impegnato e favorevole anche il sindaco di Torino. Trattasi di un gruppo apolitico, dove non ci sono derive populiste e autoritarie, grillismi di maniera o atrocità simili.
Questi due signori, che ora sono stati querelati (giustamente) dal presidente della Croce Rossa di Beinasco proprietaria delle ambulanze, avevano detto nel gruppo che l’autoambulanza aveva le sirene spente, mentre erano spiegate, che non trasportava nessuno, mentre trasportava un malato che doveva essere operato d’urgenza e ha dovuto perdere venti minuti in una lite stradale assurda ed inconcepibile.
Come usare due idioti per delegittimare una categoria di cittadini stufi dell’inciviltà urbana (e colpire una precisa parte politica)
Che il più antico giornale torinese descriva nel titolo questi signori in modo spregiativo come “paladini della legalità” e scriva in seconda riga della loro appartenenza al gruppo facebook in questione è un’assimilazione indegna, atta a provocare un gruppo che alla testata di cui si parla non le ha mai mandate a dire.
Addirittura il solito, retorico, Gramellini, ha indicato velatamente questi signori affiancandoli in qualche modo ai 5 stelle usando lo slogan di questo partito “uno vale uno” parlando dell’accaduto. Questi signori ora dovranno difendersi in tribunale e non certo nelle becere tribune del social network, né tantomeno sulla posta privata del vicedirettorino di questa celebre testata.
Non si può delegittimare questa lotta sacrosanta perché qualche demente fa una stupidaggine e qualche altro geniale giornalista assimila questi a tutti i cinque stelle, o, ancora più becero, all’appartenenza ad un gruppo facebook che si occupa, attivamente e spesso fruttuosamente, di sostenibilità urbana con discussioni e proposte interessanti e coinvolgenti, fonte di informazione continua per giornalisti, forze dell’ordine e semplici cittadini informati e coscienziosi.
Firmato, un “paladino della legalità”, che denuncerà sempre suv sui marciapiedi, piste ciclabili occupate, passaggi di carrozzine impediti, e così via.