No Tav: è guerra contro lo Stato

Gli operai che lavorano al cantiere piemontese del Tav sono a forte rischio. Così come le forze dell?ordine che a Chiomonte lo difendono come un fortino. Intanto ieri notte bombe carta e bombe molotov sono state scagliate contro il cantiere: Alfano promette una dura reazione. Alcuni Notav parlano di una messa in scena.

Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, nonché ministro dell?Interno ha assicurato una reazione forte e decisa contro quelle azioni di ieri notte che il Procuratore Giancarlo Caselli non ha esitato a definire “di guerra”. Quando si buttano le bombe contro i lavoratori, con il rischio di uccidere, ecco che nemmeno più si può parlare di guerriglia. Quella di alcuni pazzi, nemmeno definibili No Tav, è un?azione da galera, un?azione negletta e vigliacca, con cui non si può sperare di combattere seriamente la Tav. E? chiaro che lo Stato vincerà sempre. L?anarchia armata contro le grandi opere nulla può né nulla potrà. Si auspica che gli inquirenti riescano ad identificare e punire esemplarmente la condotta di questi delinquenti che forse sono anche appoggiati da un?organizzazione ultra-nazionale di ampio spettro.

Alfano usa parola decise alle quali ci si aspetta che seguano presto fatti concreti. Il ministro dice che lo Stato non si fa fermare da quei delinquenti che ieri notte potevano uccidere. In Italia comanda lo Stato e lo Stato non si fa sopraffare dai delinquenti. Abbiamo mezzi e risorse per rispondere a questa escalation. Noi vinceremo queste resistenze illegali. Lo Stato c?è, ascolta e poi decide, e lo ha fatto. Quali decisioni sono state prese dallo Stato, questo per ora Alfano non lo specifica. Continua il segretario del Pdl ringraziando di cuore le Forze dell?ordine per l?impegno con cui difendono il cantiere Tav di Chiomonte e alla magistratura per la forza e l?equilibrio con cui conduce i delicati accertamenti sulle vicende della Val di Susa.

La sfida è l?accelerazione della ratifica del trattato tra Francia e Italia, che consentirà di adempiere a tutto quello che c?è da fare per la realizzazione dell?opera. Questo anche acciocché non si possa rallentare il processo di accordi e negoziati per bloccare la tranche di finanziamenti dell?Ue, che giungerà solo ad accordi conclusi, ed entro un termine prestabilito che si avvicina a grandi passi.Alfano ha anche un pensiero per le popolazioni interessate (spesso loro malgrado) dalla realizzazione dell?opera: esse possono stare certe che le opere compensative dello Stato non verranno meno e che lo Stato agirà con serietà e lealtà, mantenendo tutti gli impegni assunti con le comunità locali.

Intanto alcuni Notav parlano di messa in scena: se sei a Giaglione (poco prima di Chiomonte) e vuoi prendere un caffè da Genio vieni fermato e identificato, invece 30 baldi Notav riescono ad arrivare al cantiere bombardarlo di molotov, chiudere i cancelli per non fare uscire la polizia e neanche uno viene fermato. Nelle foto di repubblica c’è l immagine di una maschera antigas nuova rinvenuta dopo la battaglia…che bella questa messa in scena. Ah dimenticavo ci doveva essere a Bussoleno l’incontro tra i cittadini e Ltf per gli espropri, guarda caso saltato per tale guerriglia. Comitato Notav Condove.

Ora, appare davvero strano che si possa parlare di una messa in scena: come mai il procuratore Caselli avrebbe parlato di una guerra: non è possibile che una maschera antigas usata dai delinquenti sia nuova? Ben si sa come di danari certi anarchici pazzoidi ne dispongano a iosa. Per rispetto di ogni posizione è stato riportato questo dubbio insinuato dai Notav di Condove, tuttavia sono stati documentati apporti di anarchici anche non italiani nella resistenza alla Tav, non si può pertanto sostenere che tutti i Notav si conoscano, né tantomeno che le anime violente e quelle nonviolente si conoscano. Nemmeno si rispettano, a giudizio di chi scrive. Le azioni incredibili di ieri notte sono sì le migliori per delegittimare tutto il movimento Notav, ma che siano state inscenate dallo Stato appare arduo da sostenere.