Home / Vicolo / Primo maggio: sinistra spaccata e Fassino fischiato

Primo maggio: sinistra spaccata e Fassino fischiato

Condividi quest'articolo su -->

TORINO – Altro che giornata di festa per il lavoratori, il Primo maggio di oggi ha rappresentato l’ufficiale spaccatura della sinistra torinese (e probabilmente anche nazionale) e il declino politico di alcune personalità portatrici di troppe contraddizioni.

E’ paradossale ma il corteo di oggi che sfilato attraverso le vie del centro torinese ha necessitato della presenza di forze dell’ordine affinché dividessero le parti contendenti: da una parte autonomi ed appartenenti a centri sociali, dall’altra gli affiliati al Partito Democratico. Nell’intersezione tra Via Po e Piazza Vittorio Veneto si è scatenato un lancio di uova imbevute di vernice nera contro i colpevoli dell’inciucio (Pd); a seguire il discorso del Sindaco Fassino è stato accompagnato da un coro di “bu” e fischi ininterrotto.

Prima o poi un tale scontento sarebbe dovuto venire fuori ed in particolare a Torino dove la sinistra ha sempre mantenuto salde le proprie radici rosse, restie a lasciare il passo davanti all’evidenza di un marxismo fallito e mai pienamente realizzato in nessuna parte del globo.

Per giunta il Sindaco Piero Fassino incarna in pieno la contraddizione del suo partito e anzi nel suo discorso ha dimostrato di non sapere più a che santo appellarsi per giustificare l’inciucio dei propri capi, di cui probabilmente nemmeno lui si capacita.

Il governo è nato da 24 ore. Prima di lamentarci vediamo di spingerlo a fare cose“, è la timida difesa del Sindaco rispetto alle strategie di partito, e alla domanda del perché un’alleanza proprio con Berlusconi risponde quasi sfinito: “E quale alleanza si doveva fare allora, con quale maggioranza?“, una risposta che denota una reale assenza di volontà di accettare la situazione da parte di Fassino, che piuttosto la subisce come estrema conseguenza del fallimento politico Pd.

Mentre nel Pdl risulta molto più facile l’amalgama tra liberisti, liberali e democristiani (essendo la parte ex missina confluita in altri movimenti), nel Pd si trovano a cozzare visioni del mondo agli antipodi: progressisti socialdemocratici contro marxisti e nostalgici dell’Urss, cattolici contro atei e materialisti, europeisti contro no-global e anti mondialisti.

Il riciclaggio di un Pci fallito dopo la caduta del Muro di Berlino ha distrutto negli ultimi vent’anni ogni velleità di rinnovamento del Pd, chissà che questo lancio di uova rappresenti la cesura con un passato ormai defunto?

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Raggi assolta anche in Appello per falso accusa il Governo di far solo chiacchiere

Pensate che ci sia un solo italiano non pentastellato, uno solo, che dopo la conferma …