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Fassino dubbioso su Renzi e il nuovo Pd

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La fine del ciclo degli immortali veterani del Partito Democratico pare che non vada giù all’elite che ancora domina nel centro-sinistra.

Nel momento in cui vi è un ricambio generazionale e ideologico è normale vedere chi ha manovrato il timone finora puntare i piedi e opporre una resistenza che vista dal di fuori sembra più grottesca che altro. Il Sindaco di Torino Piero Fassino pare perseverare su questa linea, forse perché lui come altri rappresenta più che mai l’enclave ormai agonizzante dei sopravvissuti dell’ex Pci, partito che ha dovuto fondere in maniera ancora non del tutto chiara il proprio retroterra ideologico con l’ala cattolica e progressista del centro sinistra.

Così le ultime dichiarazioni di Fassino sul futuro del Pd riscontrano un timore latente per il proprio inesorabile tramonto politico: ” Si è compiuto un primo ciclo di vita del Pd, nato nel 2007 e fortemente segnato in questi anni dalle identità dei partiti che lo hanno composto. Probabilmente non poteva che essere così in una fase iniziale. Adesso abbiamo bisogno di passare a una fase diversa nella quale il Pd non sia solo la somma di due culture e due partiti, ma sia un partito con una propria identità“.

Forse parlando di identità il Sindaco torinese vuole proprio riferirsi a quel retroterra ideologico da cui alcuni “senatori” piddì non vogliono e non possono prescindere, pena la caduta della loro credibilità politica. A conclusione del suo discorso Fassino esprime il suo parere su una possibile scalata al potere da parte di Renzi: “Lo decideremo nel momento in cui andremo al congresso. Renzi è certamente una risorsa importante del nostro partito, così come ci sono altri dirigenti che sono cresciuti in questi anni. Non bisogna partire da chi deve essere segretario per definire la linea politica, ma definire la linea politica e in funzione di quella scegliere il segretario che può meglio interpretarla.

In queste parole è stato diplomaticamente espresso il senso di dubbio e timore che ancora aleggia sulla scelta di Matteo Renzi: in un possibile scenario che vedrebbe il Sindaco di Firenze contrapposto a D’Alema per la guida del Pd, Fassino avrebbe già formulato la sua scelta, ovviamente verso chi ritiene più esperto e più in linea con il bagaglio ideologico ormai consunto, diventato ormai un fardello per un partito che si vuole progressista.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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