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Apologia della donna al volante

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A Torino una Jeep cerca di scendere le scale della metro e rimane incastrata.

TORINO – Il rischio è sempre quello di essere tacciati misogini e classisti. Ebbene, se dire che la donna al volante costituisce un pericolo costante, come da proverbio, è misoginia, allora siamo colpevoli. In quel di Torino, in corso Vittorio Emanuele II un SUV guidato da una donna e con una passeggera non torinesi (ma questo non vuol dire poi troppo), fuorviate dalla segnaletica (tale è la scusa) pensavano di avere trovato un parcheggio sotteraneo. Nonostante le attigue scale mobili, la guidatrice ha deciso di scendere per le scale della Metropolitana. 

A fronte della dichiarata lotta alla sosta selvaggia è senz’altro mirabile il tentativo delle due donne di parcheggiare la vettura nel parcheggio sotterraneo, ma al di là delle intenzioni e delle eventuali indicazioni del navigatore, la fermata in questione è abbastanza facilmente individuabile come luogo non atto nemmeno al passaggio dei veicoli a motore, essendo situata sopra un marciapiede. L’auto è stata alfine scastrata, ma le battute tra i torinesi si sprecano.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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