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Si è tenuto ieri pomeriggio alle 15 il secondo presidio organizzato dal Comitato di cittadini “Noi di Barriera”.
Avevano già presidiato venerdì 16 settmebre, due mesi fa, sempre nel quartiere di Barriera di Milano per attirare l’attenzione di cittadini e istituzioni sul problema dello spaccio e della microcriminalità, molto diffusa nella zona. Solo lo scorso 10 ottobre la polizia ha infatti sospeso la licenza a un bar di Corso Palermo, gestito da un cittadino cinese, al cui interno si sarebbero verificati scambi di sostanze stupefacenti.
Nell’ultima settimana invece il personale del commissariato della Polizia di Stato di Barriera di Milano ha identificato ben 93 persone nel corso di controlli serrati nella zona. Il quartiere è dunque di quelli a rischio e il Comitato “Noi di Barriera”, creatosi per libera iniziativa di cittadini, vuole essere baluardo degli onesti lavoratori contro chi delinque quotidianamente.
Hanno parlato ai nostri microfoni Maurizio e Alberto, entrambi parte del Comitato, esprimendo il disagio del vivere quotidiano in mezzo alla microcriminalità, ma anche la ferma volontà di combattere contro questa avvilente realtà. I due hanno poi espresso le loro perplessità in merito all’azione della nuova amministrazione 5 stelle che si sarebbe fatta vedere solo in campagna elettorale, per poi scomparire.
Con l’ondata migratoria degli ultimi cinque anni le periferie delle nostre città stanno diventando sempre di più terreni di scontri sociali tra le classi medio-piccole italiane e gli immigrati. L’imposizione poi del Ministro dell’Interno Angelino Alfano della quota 25 profughi per ogni mille abitanti ha acquito i conflitti.
Comuni come Gorino e Cascina si sono ribellati a questo diktat e hanno respinto i profughi a loro destinati.
Altri comuni vogliono seguirne l’esempio. Vedremo quale posizione assumerà la giunta Appendino in merito.
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