RENATO CURCIO, FONDATORE DELLE BRIGATE ROSSE, OSPITE DI ASKATASUNA.
UNA INACCETTABILE OFFESA PER TORINO.
A Torino città gli anni di piombo hanno lasciato 20 morti e centinaia di attentati. Questi numeri dovrebbero essere impressi, insieme ai nomi delle vittime, nella memoria collettiva della città. Evidentemente non è così per tutti.
Solo questo può spiegare come sia possibile che, per “festeggiare” i 20 anni dell’occupazione illegale del centro sociale Askatasuna, un luogo nel quale si teorizza e pratica la violenza politica e l’azione diretta contro le istituzioni e le leggi dello Stato, possa essere invitato a presentare il proprio libro Renato Curcio leader, mai pentito ne dissociato, delle Brigate Rosse.
Una sfida e uno sberleffo inaccettabile per Torino, per le famiglie dei morti (chissà cosa ne pensa Giovanni Berardi figlio del Maresciallo Berardi e Presidente Europeo dell’associazione Vittime del Terrorismo). Sono almeno 10 anni che si chiede che quel centro sociale venga sgomberato e che si ponga fine all’attività di propaganda e pratica violenta condotta da questi signori.
Oggi si chiede alle Istituzioni (Sindaco, Presidente della Regione, Prefetto), alle forze politiche e sindacali e ai torinesi che non dimenticano di dire no alla presenza di Curcio sabato 26 novembre a Torino.
La memoria di quegli anni è un patrimonio prezioso che qualcuno vuole colpire e offendere. Io dico no.