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PIEMONTE – La Lega occupa i banchi della maggioranza salvata dai giudici

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Due pesi e due misure: ecco perché la Lega occupa i banchi della maggioranza eletta con liste ammesse con firme false, ma salvata dai giudici.

Leggevamo un articolo di Filippo Facci, che, senza approfondire, fa notare come su tre situazioni simili, soltanto quelle non favorevoli alla sinistra politica siano state sanzionate dai magistrati. E’ un fatto che la corrente di Magistratura democratica (sembra, già nel nome, una corrente del Pd) sia molto forte. Un’ignominia che i giudici siano politicizzati. La separazione delle carriere, bene lo sappiamo, non dovrebbe essere (solo) quella fra pm e giudicanti, ma anche fra magistrati e politici. Abbiamo, invece, troppi casi di magistrati (falliti), prestatisi al mondo della politica. Abbiamo un Ingroia con un concetto molto personale di proprietà privata, abbiamo un Di Pietro che ha messo in luce come anche un semi analfabeta abbia la possibilità di divenire magistrato prima e poi ministro.
Facci diceva su Libero, il 10 corrente mese, queste brevi parole, che ci permettiamo di riportare: 


Marino, Chiamparino, De Luca e le decisioni dei giudici all’insegna del «sì ma però». Questo non è un articolo critico, è solo un rilievo olfattivo: cos’è questa puzza?

Attenzione, questo non è un articolo critico, è solo un rilievo olfattivo. Qui Roma, giunta Pd di Ignazio Marino: il prefetto Franco Gabrielli (ieri) ha rilevato che in municipio ci sono infiltrazioni mafiose ma la sua relazione giunge a conclusioni diverse da quelle della commissione d’indagine: gli elementi infatti non sono «concreti, univoci e rilevanti» e inoltre manca «il tratto dell’ univocità», insomma sì ma però, Marino non deve sciogliere la giunta. Qui Torino, giunta Pd di Sergio Chiamparino: il Tar del Piemonte  (ieri) ha stabilito che molte firme erano false ma ha dichiarato inammissibili i ricorsi sulle liste di alcuni comuni e segnatamente sulla lista regionale del sindaco, accogliendo così le motivazioni dell’avvocato della lista Chiamparino presidente e insomma, sì ma però, Chiamparino non dovrà sciogliere la giunta. Qui Napoli, giunta Pd di Vincenzo De Luca: la procura di Napoli (una settimana fa) ha sospeso la sospensione del neo governatore regionale e ha rinviato a metà luglio ogni decisione sull’applicazione dell’inapplicabile Legge Severino, quella che funziona solo se applicata ai cittadini di Arcore sotto il metro e 80: insomma sì ma però, De Luca potrà procedere con la sua giunta. Roma, Torino, Napoli: va tutto bene, e infatti questo non è un articolo critico, è solo un rilievo olfattivo: cos’è questa puzza?

Le reazioni sono molte e variegate. Riportiamo cosa accaduto stamane nella giunta regionale del Piemonte, in quel di Torino.
Sono stati occupati i banchi della giunta e del presidente Chiamparino per protestare contro un Consiglio regionale non legittimo. Un consiglio sicuramente non più legittimo di quello guidato dal Carroccio per quattro anni durante il mandato elettorale precedente. 

Il consigliere Alessandro Benvenuto ha dichiarato che  “le ombre sulle elezioni incombono ancora e sono gravi, quindi, oggi, Chiamparino avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni, invece di scaricare responsabilità penali sui consiglieri del Pd di Torino.
Chiamparino, che a parole dice di non essere attaccato alla poltrona, dimostra l’esatto contrario, ritrattando e non mantenendo la parola pur di restare al comando”. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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