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Via intitolata alle vittime dei migranti? Arriva anche questa proposta

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La sinistra italiana ha dato il via a questa moda: ovvero categorizzare le vittime della violenza in generale secondo astruse classificazioni. Il risultato ottenuto è così una gerarchia d’importanza delle vittime. Un piccolo esempio: la violenza su una donna è più grave di quella su un uomo (e fin qua possiamo essere tutti d’accordo), ma ancor più grave è se la vittima in questione risulta essere omosessuale o extracomunitaria, in quel caso la gravità supera ogni limite per i signori di cui sopra. Così son nate le fantasiose categorie di feminicidio e omofobia che altro non fanno se non incasinare la legislazione, che già è completa con le aggravanti del caso.

Questa insulsa strategia che pianta le radici nella profondità della storia (si pensi al “primato” che ha il genocidio ebraico su altre stragi altrettanto odiose dell’ultimo secolo), comporta ovviamente una reazione uguale e contraria, seguendo le leggi della fisica, dalla parte opposta.

In quest’ottica tutte le federazioni del movimento di Alternativa Tricolore comunicano che proporranno in diversi comuni d’Italia l’assegnazione della toponomastica di alcune vie, strade o piazze al ricordo delle “vittime dei migranti“. Si tratterebbe della categoria di italiani che hanno subito violenza da parte di coloro che sono venuti a cercar fortuna nel belpaese. Un’iniziativa che secondo noi val al pari della volontà di introdurre il reato di omofobia: la violenza è universale è universalmente va condannata senza fare sconti o condanne di piazza. Un immigrato regolare che subisce violenza ha lo stesso valore di una vittima italiana, così come un omosessuale ha lo stesso valore di una donna, di un eterosessuale o di un bambino (con le ovvie aggravanti dei singoli casi).

Se tuttavia non riusciamo proprio a tenere a freno questa nostra italica e umanissima volontà di etichettare qualsiasi evento allora sarebbe più doveroso ricordare le vittime della globalizzazione e della crisi economica. Una categoria abbastanza ampia che può comprendere sia gli italiani vittime della crisi, sia i migranti morti in mare (per colpa del falso mito del capitalismo globale), sia tutti gli uomini e le donne vittime della violenza e delle tensioni sociali derivate dal fenomeno della globalizzazione.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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