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L’appassionante mistero degli orari del Parco della Tesoriera

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Che il Sindaco di Torino Piero Fassino, oltre ad avere il pallino per l’amministrazione pubblica, fosse anche un appassionato di rebus e sciarada non lo sapevamo. Per carità la cosa gli fa onore, ci mancherebbe, un po’ meno se però ad essere costretti a lambiccarsi il cervello tra un enigma e l’altro sono gli stessi cittadini torinesi alle prese con indicazioni misteriose e di difficile interpretazione più adatte ad un romanzo di sir. Arthur Conan Doyle che non alla “tranquillizzante” amministrazione di una città di un milione di anime.

 

Su segnalazione alla nostra Redazione da parte di un gruppo di cittadini che si sono lamentati per l’ennesimo disservizio perpetrato sulle loro teste, siamo andati sul posto a controllare di persona. L’oggetto del…desiderio di un’amministrazione pubblica corretta e non affetta da errori ed inefficienze questa volta è il Parco storico della Tesoriera. Un’area verde, situata tra via Borgosesia e corso Monte Grappa, di particolare pregio storico-naturalistico così come viene forse un po’ enfaticamente annunciato nei cartelli che si trovano alle quattro entrate del suddetto parco. Un’area quindi dove il Comune dovrebbe garantire la massima efficienza del servizio e della manutenzione se non altro per una questione di immagine nei confronti dei turisti, ma anche dei molti cittadini, che lo frequentano.

 

Nella palazzina posta al centro del Parco, tra le altre cose, vengono organizzati interessanti concerti di musica da camera meta di non pochi cittadini torinesi lieti che qualcosa si incomincia a muovere nel panorama delle iniziative culturali della città. Il problema è che purtroppo l’inefficienza dell’attuale amministrazione sta producendo danni soprattutto di immagine anche in questo piccolo ma bellissimo parco. La segnalazione di cui sopra riguardava una certa confusione nonché errata informazione relativamente agli orari di apertura e chiusura del parco posti nei cartelli affissi nelle quattro entrate (due in corso Francia, uno in via Asinari di Bernezzo e uno in via Borgosesia.

 

Ora appare evidente e intuitivo che scrivere correttamente su un cartello un semplice orario di apertura e chiusura non dovrebbe implicare particolari doti artistiche e riproduttive, un’operazione che un allievo di quarta elementare, ma che dico, di terza, sarebbe in grado di fare con discreta perizia, escluse ovviamente le successive operazioni di carattere tipografico. Ebbene gli addetti della Circoscrizione competente, che fino a prova contraria, dipendono dallo stesso Comune e sul cui operato esiste una precisa responsabilità in ultima analisi dello stesso Sindaco, questa semplice a quasi banale abilità non sembrano possederla. Infatti da un sopralluogo da noi personalmente effettuato risulta che dei quattro cartelli posti alle entrate, uno, quello di via Borgosesia contraddice “splendidamente” gli altri tre.

 

Infatti in quelli posizionati in corso Francia e in quello di via Asinari di Bernezzo si legge che il Parco segue il seguente orario: 07.30/ 22.00 dal 1° ottobre al 30 aprile e 07.30/24.00 dal 1° maggio al 30 settembre. Tutto chiaro, lampante e di facile lettura…peccato che nel cartello posto all’entrata di via Borgosesia si legga tutt’altra informazione: 07.00/19.00 dal 1° novembre al 28-29 febbraio, 07.00/21.00 dal 1° marzo al 31 maggio, 07.00/23.00 dal 1° giugno al 31 agosto. Ora per sapere quale di questi enigmatici cartelli sia quello giusto non è restato altro da fare che andare a controllare fino all’orario delle presunte chiusure. Effettivamente e…fortunatamente la verità alla fine è venuta fuori e collima con quella espressa dai tre cartelli con due orari, uno nel periodo autunnale/invernale e uno in quello primaverile/estivo.

 

Quindi non si capisce come mai il cartello completamente errato di via Borgosesia, si tratta pur sempre di un’informativa di carattere pubblico, continui a fare bella mostra di sé contribuendo alla confusione di chi invece avrebbe il sacrosanto diritto di sapere in modo chiaro e univoco come stanno le cose.

 

Ma i problemi, come abbiamo verificato noi stessi, non si fermano qui perché, e qui evidentemente si palesa ancora di più la…passione per l’enigmistica del signor Fassino o…di chi per lui, la seconda entrata di corso Francia, quella che da sul piccolo giardino posto di fianco alla Tesoriera ma che di questa fa parte a tutti gli effetti dal punto di vista geografico-logistico, viene “inchiavardata” da un solerte incaricato del Comune alle sette un quarto circa di sera come abbiamo avuto modo di appurare. Facciamo presente che il suddetto giardino, oltre al cancello che da su corso Francia, ne ha un altro che lo collega direttamente al parco stesso. Ora è quasi superfluo aggiungere che, come abbiamo avuto modo di verificare, la subitanea chiusura delle 19.15 riguardante anche il secondo cancello di collegamento con il parco, può comportare il rischio di far rimanere chiuso dentro chi magari sta passeggiando a quell’ora nel suddetto giardino ignaro che lì, a dispetto del cartello all’entrata di corso Francia, l’orario di chiusura è di molto anticipato. 

 

Un bel “busillis”, non c’è che dire, aggravato anche dal fatto che verso le 20.00 di qualche settimana fa abbiamo visto una presunta guardia giurata con tanto di colbacco e pistola al cinturone entrare nel parco con evidenti e giustificatissimi compiti di sorveglianza. Alla nostra richiesta di un chiarimento su quelli che sono gli effettivi orari di chiusura del parco, molto gentilmente e candidamente il suddetto sorvegliante ci ha risposto (sic!) che non lo sapeva… . Ora che i responsabili della circoscrizione non si siano peritati di comunicare a chi esegue un servizio di sorveglianza del parco quali siano gli orari di apertura al pubblico dello stesso ha certamente del surreale, così come surreale è, come abbiamo già spiegato, il fatto che continua ad essere esposto al pubblico un cartello evidentemente errato.

 

Ricordiamo che la comunicazione degli orari (ovviamente corretti) di un parco pubblico è un preciso dovere dell’amministrazione locale. I cittadini devono essere messi in condizione di poter usufruire di un ‘area verde senza dover correre il rischio di…dover saltare il muro di cinta per tornarsene a casa propria. A proposito del suddetto parco di interesse storico artistico ci sentiamo di fare un’altra osservazione di uguale natura di quella fatta a proposito del Parco della Pellerina: anche alla Tesoriera, anzi in questo caso a maggior ragione vista l’importanza del parco in questione, sarebbe urgente fare un’opera di bonifica del terreno che in inverno tende a diventare paludoso e acquitrinoso e quindi scarsamente agibile se non armati di stivaloni anfibi.

 

Ricordiamo che davanti e dietro la palazzina che si trova in mezzo al parco è stata depositata della brecciolina che ha evitato almeno lì la formazione di fango e pozzanghere quasi eterne. Non si capisce per quale motivo tale brecciolina non sia stata messa anche nel resto dei sentieri del parco visto che si tratta comunque di un’area verde non particolarmente estesa e per giunta, lo ripetiamo fino alla nausea, di particolare interesse storico/naturalistico. Se il sindaco Fassino, invece di affannarsi per garantire comodi alloggi a chi vive sulle spalle nostre, Rom e centri sociali inclusi, si mettesse le mani sulla coscienza e si decidesse una buona volta a rispondere anche alle giuste richieste dei suoi cittadini, sarebbe comunque un bel segnale di cambio di rotta politica: ma forse siamo solo degli ingenui e degli illusi a sperarlo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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