TORINO – E’ un’audace iniziativa quella organizzata dal parroco Sabino Gerardi della Chiesa Maria Goretti. Dove Comune, Polizia Municipale e cittadinanza voltano le spalle indifferenti, il parroco scatena la polemica: “Taglieremo le siepi del parco perché sono barriere visive utilizzate dalla prostitute per consumare i rapporti sessuali”. Il Parchetto si trova in zona Parella, tra via Actis e via Buffa di Perrero ed un terzo lato dà su via Pietro Cossa. L’iniziativa è ormai paventata da mesi, ma inizierà presumibilmente nella prossima settimana. Completamente fuori tempo paiono le affermazioni dell’assessore Enzo Lavolta che addirittura rivendica “il merito di aver ascoltato i residenti, che hanno segnalato i problemi legati alla presenza di prostitute”. Una frase non proprio felice, dato che sono anni e anni che il Comune non mette becco nel mercato delle lucciole, permettendo così il suo diffondersi a macchia d’olio. L’ipocrisia della prostituzione vietata ma tacitamente tollerata va di moda anche e soprattutto a Torino, dove i soldi che entrano nelle tasche dei cosiddetti “papponi” basterebbero e avanzerebbero per pagare due volte l’Imu di tutti i torinesi. In una città dove l’unica iniziativa, tra l’altro di piccola portata, contro la prostituzione selvaggia vien presa da un parroco di periferia significa che è palesemente soggetta a gravi inefficienze amministrative.