TORINO – La cosiddetta spiaggia dei Murazzi è qualcosa di davvero trucido, di cattivo gusto, tendente allo sporco: una copia becera delle spiagge lungofiume berlinesi o di altre capitali europee, senza le dovute accortezze, tra cui, la più importante, la messa in sicurezza, bonifica e pulizia del fiume.
Il Po, fiume inquinatissimo nel tratto cittadino e popolato da pantegane sulle sue rive, nonché da pesci siluro nelle sue profondità e con livelli di cocaina altissimi nelle acque putride, già patrimonio di spaccio e droghe nei cunicoli dei famigerati Murazzi, già centro di spaccio, già luogo topico di divertimento e della movida, è stato serrato (risparmiati, naturalmente, il Centro sociale anarchico e pochi altri luoghi) a causa di una gestione completamente illegale e pericolosa degli spazi e della vendita di alcolici fuori sede, su gazebi improvvisati.
Putroppo alla chiusura non è seguita un’opera di rivalorizzazione. Il sindaco Fassino pochi giorni or sono, ad un aperitivo lungo”spiaggia” (qualche camionata di sabbia su uno spazio che per profondità sarà di quanto, 5 metri al massimo?) ha dichiarato che questo (gettar sabbia) sarebbe il primo passo per la riqualificazione del luogo, ormai semiabbandonato dopo anni di movida selvaggia (e divertente). La gestione della spiaggia ovviamente non balneabile? Concessa all’ ARCI, naturalmente…
Questa opera di riqualificazione sarà in grado di resistere ad un innalzamento del livello delle acque, o ad una piena del fiume?