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Siamo alito di vento

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Lasciare nostre tracce e presenze su questa terra: affetti e speranze. E’ una confortante illusione.

Non esistono belli, non esistono brutti, di fronte alla morte. Essa livella impietosamente una vita fatta di sport, speranze e amori, con una chiusa in una scialba soffitta, tra muffa e abusi. 

Non guarda in faccia al ricco, che in una casualità può trovarsi in un incidente, né al povero, condannato alla fine immatura dalla nascita. E’ la morte che rende sfumato il confine tra casualità e causalità, perché le probabilità sole fanno la differenza fra questi concetti.

Sono presto sconfessate, le differenze fra causa evidente e casualità o caso, qualora chi sia destinato ad una vita di faville cada nel baratro dettato dall’evolversi della sua condizione vitale. Questo contro una vita ai margini, che naviga nel disagio, ma che voglia invece fervidamente sollevarsi, per andare a veder tutte le stelle che la nascita umile le ha negato.

Inermi burattini, siamo un alito di vento. Lasciare nostre tracce e presenze su questa terra: affetti, speranze, è solo un’illusione. L’unica cosa che possiamo lasciare di nostro, ma solo per un po’, è il perseverare di parte della nostra genia con l’accoppiamento: la spinta primigenia e sessuale che indicava Freud come quella che muove il mondo, pur in costante tensione con la pulsione di morte.

La conservazione che sta nella riproduzione spinge per la conservazione della vita e l’autorealizzazione dei desideri interiori, tutto ciò passando per il soddisfacimento delle pulsioni sessuali. Ma la repressione della libido insita in ciascuno di noi, nei migliori di meno, nei peggiori di più, è per Freud una dualità che identifica il genere umano con l’inquietudine della civiltà in genere.

Eros e Thanatos, ma anche tecnologia e ricerca scientifica, caos e ineluttabilità del caso, ordine contro caos: di fronte a queste dualità ineluttabili che la filosofia novecentesca ha bene espresso in molti modi, nulla possiamo; non ci è dato nemmeno di perpetrarci, poiché tutto si annacqua; le differenze sono bolle di sapone di fronte all’incedere del tempo, dell’ineluttabile, del mistero. E che allieti pure i buoni credenti, chiamare il mistero, “mistero della Fede”…

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Di Redazione Elzeviro.eu

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