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Nordisti e sudisti italici: due aberrazioni a confronto

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Riportiamo un recente intervento dello storico Rutilio Sermonti.

Se c?è un assurdo inammissibile e idiota, tra gente che condivide il nostro modo di essere, è di lasciarsi coinvolgere nella diatriba tra nordisti e sudisti. Assurdo, proprio in quanto i travolgenti successi registrati dall?Italia dopo la Marcia su Roma furono in gran parte dovuti proprio al totale accantonamento di polemiche e rancori ancora legati alla conquista piemontese-garibaldina dell?ex-regno delle Due Sicilie, e alla edificazione, invece, di una Patria unica e inscindibile, cementata dai sacrifici e dagli eroismi, fianco a fianco, degli uomini del nord, del centro, del sud e delle isole, nel quadriennio sanguinoso della prima guerra mondiale.

Per tutta la durata del suo benefico regime, Mussolini dialogò ed operò solo nei confronti del popolo italiano, senza mai fare alcuna distinzione “verticale”, con un?accuratezza profondamente sentita, ma certo non casuale.

Basterebbe quanto detto, per qualificare come si meritano gli attuali “movimenti” nordista e sudista, comunque chiaramente e sostanzialmente antifascisti, non meno che il demo-liberalismo e il socialismo marxista.Alludo, a parlar chiaro, sia alla Lega Nord di Bossi, sia alla farneticante e martellante campagna anti-nazionale condotta da una editrice come Controcorrente, di Napoli, e affini.

La prima, su null?altro fondata che sullo stolto pregiudizio dell?infimo popolino padano contro i “terun”, mentre la morte, purtroppo precoce, del saggio e lungimirante Cavour, affidò il compito dell?unificazione a nullità come un Rattazzi e un Menabrea, espressioni soltanto dell?ambiente capitalista e massonico, e dello spregiudicato sfruttamento delle infinite risorse, umane e territoriali, delle province acquisite, e tale fu il motivo dei madornali errori commessi, a cominciare dal repentino congedo di un intero esercito.

La seconda, capeggiata dalla editrice “Controcorrente” di Napoli, che stoltamente rinfaccia a Giuseppe Garibaldi di aver realizzato l?unificazione nazionale sotto l?egida di Torino e non di Napoli, scordandosi semplicemente che a Franceschiello di Borbone la detta unità non passava neanche per l?anticamera del cervello, e che la sua massima aspirazione era proprio di perpetuare la divisione, col Papa in mezzo a seminare zizzania. Pur meritando appieno il titolo di Eroe dei Due Mondi ( non si bestemmi parlando di “avventuriero”,dato che vantaggi personali non ne ebbe nè cercò mai) Garibaldi fruì dell?appoggio dell?unico che glielo dava, e magari della connivenza di potenze (come l?Inghilterra), animate da tutt?altri scopi, e di un popolo come il siciliano, trattato dai Borboni come una colonia. E come doveva arrivarci, a passare lo stretto: a cazzotti?

Per il suo nobilissimo sogno, egli sfruttò abilmente ? astutamente, se vogliamo- tutte le a-tout di cui disponeva, e di ciò deve essergli attribuito il merito, mai una colpa, da chiunque non abbia “cerchiato il senno di fredda tenebra”.Non s?intende affatto negare che, agli inizi della guerriglia anti-piemontese orchestrata e finanziata da Roma dal re spodestato (e soprattutto dalla regina), con essa abbiano militato persone di indubbia buona fede e sincera fedeltà, come un Jose Borjes o un Caruso, ma solo un deplorevole partito preso può indurre a santificare feroci predoni come un Alonzi detto “Chiavone” o un Ninco Nanco, che con le loro drude trasformate in brigantesse, insanguinarono, taglieggiarono e terrorizzarono i loro conterranei, tanto da indurli ad affidarsi alla protezione dei Bersaglieri invasori “piemontesi”, e soprattutto dei baffuti Carabinieri, severi ma ineccepibili, toscani ed emiliani, più che “padani”.

Per questo, noi che per l?Italia ci siamo sempre battuti, sia contro i nemici esterni che contro gli infami loro complici italioti che vollero pugnalare alle spalle i difensori, in cambio del gradimento dei nemici predetti (per chiarire: si allude alla cosiddetta “resistenza”), non possiamo considerare nordisti e sudisti professi che come autentici, insidiosi nemici: più pericolosi in quanto riescono addirittura a insinuarsi nelle nostre file.Occorre censire quei nordisti e sudisti che appestano i nostri dintorni, in cerca dei suffragi dei più idioti, e sbatterli fuori senza pietà.Irremissibilmente

Rutilio Sermonti

fonte: sovranitanazionale.com
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Di Redazione Elzeviro.eu

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