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Lampedusa: le esternazioni fuori luogo della Presidente della Camera

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L’episodio increscioso avvenuto di recente nel centro di accoglienza di Lampedusa è stato il pretesto da parte della signora Laura Boldrini per scatenarsi in una “reprimenda” dai toni accesi nei confronti del Popolo Italiano. Tale infatti è stato il tenore del discorso tenuto dalla Presidente della Camera appena la notizia delle docce di Lampedusa è diventata di dominio pubblico.

Ma non solo, con una perfetta operazione di apparente e per questo incredibile “sciacallaggio” politico pre elettorale, tra l’altro non si sa bene in base a quale autorità, udite, udite, una delegazione del SEL si è immediatamente fiondata sul posto, si spera a spese loro, per andare a fare una non ben precisata ispezione. C’è n’è a sufficienza per rimanere allibiti visto che, se un’inchiesta doveva e dovrà esserci questa sarebbe, fino a prova contraria, di competenza delle autorità governative. Che cosa quindi ci siano andati a fare da quelle parti quelli del SEL, con tanto di…orecchino e di stella da sceriffo, non è dato saperlo e il bello di tutto questo è che nessuno si è minimamente premurato di andarglielo a chiedere. Tornando comunque alla solerte signora Boldrini, basta ascoltare il tenore, il tono del suo discorso per rendersi conto che la stessa Presidente per un attimo deve essersi calata nei panni della…Preside di una Scuola, trasformando, quel che è peggio, gli Italiani nei suoi cattivi e indisciplinati allievi.

E sì perché l’affascinante rappresentante delle Istituzioni si è letteralmente lanciata in una specie di mini crociata dai toni mediatici quasi epici e altamente battaglieri, peccato che, presa dalla sua foga post sessantottina, abbia finito  per affibbiare la poco simpatica patente di “incivile” al Popolo Italiano, dimenticandosi forse che di quello stesso popolo fa parte anche lei. La signora in questione, non può ignorare le ferree regole sintattico lessicali dell’Italiano che ne fanno, al pari della Matematica, una scienza espressiva esatta. Dire e sostenere che un dato episodio, sul quale, tra l’altro,  nessuna Commissione ufficiale d’inchiesta ha ancora appurato la verità, non è degno di un paese civile, significa che quel paese per la signora Boldrini è incivile, ergo, il popolo che ha la “sfortuna” di essere nato in quello stesso paese, per la legge transattiva, non è a sua volta civile. Questo dice la lingua italiana e questo si sono sentiti dire i cittadini di uno Stato, a questo punto, in cerca di uno… straccio di identità.

Bisognerebbe, quando beninteso la signora Boldrini si sarà calmata e si sarà ricordata che su quello scranno, economicamente anche ben retribuito, ce l’hanno in definitiva messa gli stessi Italiani da lei insultati, ricordare e ricordarle che le migliaia di immigrati che approdano sulle nostre coste sono tutt’ora accolti, sfamati, mantenuti e vestiti a spese degli stessi Italiani. Italiani che non hanno i soldi per loro stessi e che sono scesi in piazza perché non ne possono più di essere sfruttati, derisi e, adesso, anche insultati da chi invece dovrebbe prenderne le difese.

Ci sarebbe forse anche da ricordare alla nostra fulgida rappresentante dei diritti delle minoranze che non è altrettanto degno di un paese civile che un italiano che ha lavorato tutta una vita, si trovi a dover lesinare una minestra nei centri pubblici di assistenza perché magari Equitalia gli ha mandato un solerte ufficiale giudiziario a casa a pignorare tutto quello che c’era da pignorare perché non è stato in grado di pagare qualche rata scaduta. Non è forse altrettanto degno di un paese civile che dei nostri connazionali, siano impunemente trattati come schiavi e imprigionati con grave insulto e oltraggio al nostro stesso paese senza che nessuno, signora Boldrini in primis, abbia minimamente alzato una mano per fare qualcosa a riguardo. Forse perché quegli stessi nostri cittadini sono tifosi con sospette simpatie per una parte politica poco simpatica alla Boldrini e ai solerti rappresentanti del SEL? Infatti non ci risulta che in Polonia sia andata una qualche commissione per andare a verificare almeno in quali condizioni i nostri connazionali sono stati tenuti nelle carceri del posto. C’è voluta la deputata e rappresentante dei Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per fa sì che alla fine qualcuno alzasse le sue beneamate terga per incominciare a occuparsi del caso.

Sul “fattaccio” di Lampedusa comunque si è fatto un gran polverone mediatico dicendo di tutto e di più ma dimenticandosi che comunque quel centro stesso, al di là degli errori che possono essersi verificati e di una certa disorganizzazione di fondo, sta lavorando da mesi in piena emergenza e nessuno, compresi i solerti rappresentanti del SEL, è mai venuto prima a controllare per cercare di migliorare la situazione. Lo fanno adesso perché evidentemente quando si tratta di immigrati che protestano conviene sempre muoversi se non altro per racimolare quei voti e quei consensi che fino a questo momento sono assolutamente mancati. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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