IL COMMENTO AL CAMPIONATO
di Roberto Crudelini
Alla prima di campionato la Juve, il Napoli e l’Inter partono a razzo come da previsioni. Tengono botta per ora la Lazio e l’Atalanta vittoriose in trasferta contro Spal e Samp. Colpaccio Brescia vittorioso a Cagliari. In testa anche il Toro che vince contro il Sassuolo e l’Udinese che strappa i tre punti in casa contro la squadra di Giampaolo. La Roma all’Olimpico si deve accontentare di un solo punto contro un Genoa da battaglia. Pari per il Bologna di Mihajlovic, domenica in panchina, al Bentegodi.
Tutto o quasi tutto come prima: la prima giornata di campionato ha già stabilito le griglie di partenza del campionato sancendo la superiorità dei tre squadroni delle meraviglie.
La Juve
che comunque dimostra un certo cinismo vincendo di misura contro il Parma grazie ad un colpo da biliardo del “grande vecchio” messieur Chiellinì. I ducali non hanno sfigurato…anzi, ma la superiorità tecnico tattica dei bianconeri non è mai stata in discussione neanche per un minuto e se ti riesce il colpo in trasferta grazie ad un tiro di rimbalzo…tanto di cappello che tanto nel calcio nulla o quasi è casuale. La Juve sabato, in quello che si preannuncia un calendario un po’ pazzerellone, incontrerà subito la sua eterna rivale degli ultimi anni, rivale che, grazie ad un aiutone grande come una casa da parte di una squadra di varisti in cerca di una precisa identità si mette immeritatamente i tre punti in saccoccia.
Mertens, autore di un tuffo degno del miglior Klaus Dibiasi, non solo la fa franca ma addirittura riesce nell’impresa di fare assegnare un rigore a dir poco ridicolo ai suoi. Quanto basta per avere ragione di una Fiorentina, magari farfallona in difesa ma che non meritava nella maniera più categorica di perdere. E chissenefrega se la terna arbitrale dovrà andarsene per questo misfatto a svernare al Polo Sud, perché comunque il danno è già stato fatto e…cosa fatta…capoclassifica ha.
La terza delle tre sorelle
terribili, l’Inter, non fatica più di tanto ad approfittare di un calendario facile facile, contro il neo promosso Lecce di Fabio Liverani. Dall’altezza dei suoi campioni ieri sera la squadra nerazzurra ha servito un bel poker sulla ruota di San Siro. Poker al quale ha partecipato il buon Lukaku, autore di una delle reti. Stupenda e da manuale del calcio quella finale di Candreva tirato a lucido e pure sbarbato.
Tengono botta l’Atalanta, capace di risalire dallo 0-2 iniziale fino al 2-3 finale con buona pace e tanti saluti alla Spal che ha dovuto arrendersi all’enorme superiorità di chi ormai è entrato a far parte dell’elite del calcio italiano con pieno merito e diritto. Di un’elite di cui fa parte anche la Lazio, snobbata come al solito dai media, capace di un vero e proprio monologo in quel di Marassi contro una Samp che francamente credevamo un po’ più forte.
Se nei biancocelesti girano a dovere i quattro dell’Ave Maria…ovvero Luis Alberto, Milinkovic, Correa, sosia gemello di Lautaro Martinez, e Immobile…allora sono dolori per tutti. Il problema si verificherà nel lungo periodo perché, tanto per cambiare, la panchina non appare all’altezza soprattutto alla luce delle tre competizioni a cui sarà chiamata la banda Inzaghi ma per ora va bene così per la gioia dei tifosi biancocelesti che aspettano con ansia il giorno del derby. Derby che vedrà una volta tanto la Roma partire con lo sfavore dei pronostici.
Ai giallorossi
non è bastato un super Dzeko, capace di segnare dopo essersi bevuto mezza difesa avversaria, perché là dietro si balla che è una meraviglia tanto da permettere ai grifoni di rammendare puntualmente tutti gli strappi subiti. Occhio alla penna giovani dell’altra sponda del Tevere perché se quei quattro di cui sopra domenica gireranno a mille saranno dolori. Peggio della Roma appare messo il Milan di Giampaolo, una vera e propria fabbrica di San Pietro in fieri. All’Udinese giudiziosa, accorta e utilitaristica basta un Becao in forma strepitosa per prendersi i tre punti e…chiusa la partita. Il Milan ora dovrà fare di necessità virtù e cercare al più presto la quadra e…ovviamente anche la squadra…a Giampaolo l’ardua impresa di far diventare orchestra una banda di solisti poco adatti a suonare lo spartito preparato.
Il Toro ha dovuto farsi perdonare dai suoi tifosi lo sgarbo della sconfitta in casa in Europa League, travolgendo…o quasi, il Sassuolo all’Olimpico. Compitino appena sufficiente in attesa di ben altra impresa giovedì in terra d’Albione. Il Brescia si prende il rigore a Cagliari…quanto basta per tornare a casa con i tre punti alla faccia dell’organico dei rosso blu, dei trascorsi del neo presidente bergamasco Cellino e delle previsioni di inizio campionato. A Verona il Bologna e i padroni di casa si prendono un punto ciascuno con la super visione dalla panchina di un Sinisa smagrito ma eroico, a cui va l’applauso di tutto il calcio nostrano e non solo…ad avercene di uomini così… ad avercene.