COMMENTO AL CAMPIONATO
Alla sedicesima giornata i risultati che non ti aspetti con l’Inter battuta a Marassi dalla Sampdoria e il Napoli addirittura recuperato e poi superato allo stadio Maradona da un incredibile Spezia.
La Juve interrompe la striscia positiva del Milan mentre la Roma continua imperterrita la sua corsa verso la vetta. Torna a splendere la dea e pure il Sassuolo vittoriosi rispettivamente contro il Parma e il Genoa mentre la Lazio si tiene stretta la vittoria di misura contro la Fiorentina e aspetta un mercato di riparazione che forse non verrà. Il Verona raggiunto sul pari dal Toro all’Olimpico, impresa del Benevento che si impone a Cagliari. Pari tra polemiche tra Bologna e Udinese.
Nell’ultimo articolo avevamo parlato della dittatura delle grandi sul campionato, le cose ovviamente non sono cambiate da una domenica all’altra perché per liberarsi dalle dittature non basta di certo una battaglia vinta ma occorrono anni e anni di piccole e continue rivoluzioni. Un dato però salta all’occhio in questa sedicesima giornata: la dittatura subisce una prima timida ma reale incrinatura.
Se il risultato della Juve che va a vincere a San Siro
contro il Milan è un risultato tutto sommato preventivabile e che mette un po’ di pepe in più a questo finora noiosissimo campionato, lo sono molto meno le vittorie di Sampdoria e Spezia ai danni delle corazzate Inter e Napoli. Due piccoli, grandi miracoli sulla strada di un campionato finora assolutamente prevedibile e sotto tono. La Sampdoria degli ex Keita e Candreva mette impietosamente a nudo i limiti di una squadra, quella di Conte, che se non può disporre a tempo pieno del miglior Lukaku ritorna ad essere terrestre, umana.
Il Napoli invece ribadisce una certa qual vulnerabilità in casa già evidenziata con le sconfitte ad opera del Sassuolo e del Milan. Una squadra, il Napoli, che forse, come molte altre, patisce la mancanza dell’incitamento del suo pubblico e al quale non bastano il tasso tecnico di Insigne, ieri comunque in ombra, e la buona volontà di Petagna, bravo a mandare in vantaggio i suoi.
Dopo lo zero a uno ecco la partita che non ti aspetti con lo Spezia specializzando nella spietata legge dell’opportunismo che sa ogni tanto donare al calcio il fattore sorpresa. Nonostante un assedio d’altri tempi, tipo Fort Alamo e lo sciupio di un’occasione dietro l’altra da parte dei partenopei, i liguri, prima con un rigore e poi con il goal da rapinatore d’area di Pobega che fa splendere il miracolo a Fuorigrotta, espugnano la tana che fu un tempo di Maradona. Non fa il miracolo invece il Parma che subisce tre reti dall’Atalanta e costringe la dirigenza ad esonerare Liverani che cederà il posto al rientrante D’Aversa.
Torna alla vittoria il Sassuolo
contro il Genoa così come la Lazio in casa contro la Fiorentina. Per la squadra di Simone Inzaghi due reti di Caicedo e Immobile che comunque non bastano come una rondine a fare primavera: la Lazio infatti continua ad avere una difesa horror e poco ci è mancato che gli ospiti non siano riusciti nell’impresa, neanche tanto difficile di questi tempi, di pareggiare o addirittura capovolgere il risultato.
Vengono i brividi a pensare di andare a fronteggiare sua maestà il Bayern con una simile retroguardia: bisognerebbe clonare almeno due volte il buon Acerbi per provare a chiudere la serratura e invece si continua imperterriti a riproporre calciatori come Hoedt, Patric e Luiz Felipe semplicemente perché questo è ciò che passa il convento del sor Lotito e del sor Tare che continuano imperterriti a dire che va bene così…contenti loro.
Continua a stupire il Benevento di Inzaghi senior che si impone a Cagliari di misura e che si mantiene tranquillamente a metà classifica. Il Toro riesce a guadagnare un punticino contro il Verona, cosa che gli permette di agganciare il quartultimo posto ai danni del Parma e di tirare il fiato per un attimo. Pari con veleni per Bologna e Udinese con Sinisa Mihajlovicla che si lamenta delle attenzioni un po’ troppo “morbose” degli arbitri italiani nei confronti dei suoi calciatori ora come ora i più ammoniti d’Europa. Per i rossoblu comunque la consolazione di riuscire ancora a navigare nella parte bassa della classifica di mezzo e in questi tempi può anche andare bene.