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Miracolo al numero 175 di via Druento

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COMMENTO AL CAMPIONATO

La Juve vince a Bologna e per un pelo ce la fa ad entrare nella Champion’sn estromettendone il Napoli che pareggia in casa con il Verona. L’Inter gioca a tombola con l’Udinese mentre il Milan va a vincere a Bergamo contro un’Atalanta ormai demotivata.

Il Sassuolo vince con la Lazio ma a causa del pareggio della Roma con lo Spezia non riesce a raggiungere la Conference League. La Samp vince facile con il Parma, il Genoa va a vincere in casa di un Cagliari ormai salvo e scarico. Pari senza sussulti tra Crotone e Fiorentina e pari pure all’Olimpico tra Toro e Benevento.

Alla fine sarà la solita vecchia signora del calcio a tornare a giocare nel torneo più ambito d’Europa. Un 1-4 maturato sul campo di un Bologna senza più aspettative e forse anche privo della necessaria cattiveria e concentrazione. Che la Juve quest’anno abbia meritato di andarvi non ce la sentiamo proprio di dirlo ma questo è il calcio e bisogna accettarne le sentenze anche quando, come in questo caso, non corrispondono al concetto di giustizia sportiva.

Mentre le milanesi festeggiano il primo e il secondo posto in classifica con l’Atalanta terza, evviva la Lombardia calcistica, mastica amaro il Napoli che comunque in stagione non ha fatto sfracelli giocando sì un buon calcio ma senza quella continuità necessaria per ambire ai primi quattro posti ma che comunque rispetto ai bianconeri almeno ci aveva messo il fritto.

Fritto che non poteva servire sul piatto il buon Simone Inzaghi

costretto dalla sua società a giocare con una panchina degna della Lega Pro con tutte le conseguenze del caso. Un mercato, non solo quello funesto di questa estate ma almeno gli ultimi tre per non parlare pure dei precedenti con i vari figli di Tare: Novaretti, Alfaro, Bryan Perea, Meghni, Gentiletti, Morrison, Kishna, Djordjevic, Wallace, Proto, Bisevac, Cana, Ederson, Pereirinha, Prce, Mauricio e chi più ne ha più ne metta, tutti messi in perfetto ordine di…scomparizione, che avrebbe potuto essere messo in atto tranquillamente da una squadra di Lega Pro se non di serie D.

Con queste carte da tresette o al massimo da scopone casalingo Inzaghi è stato costretto a giocare su un tavolo del Bridge rischiando di fare la figura di Alberto Sordi nel film  “Il conte Max“. Per questo motivo se se ne andasse farebbe assolutamente bene perché così, in una società gestita come il Borgorosso Football Club, non si poteva e non si può lavorare se almeno si ha un concetto di lavoro degno di un professionismo calcistico.

Tare, dopo gli sfracelli fatti in tutti questi anni. potrebbe trasferirsi e accomodarsi in dimensioni più degne di lui, in primis proprio la Salernitana magari insieme ad Akpa Akpro che lì sicuramente potrebbe trovare qualche chance per giocare anche se adesso la stessa Salernitana è chiamata ad onorare il massimo campionato e non più la serie B.

In queste condizioni ecco quindi andare il film dell’orrore delle ultime partite con i rincalzi a fare vedere il loro effettivo “valore” : sconfitta con la Fiorentina, vittoria all’ultimo secondo con l’ultima in classifica, sconfitta con la Roma a pezzi delle ultime settimane ed infine sconfitta con il Sassuolo ridotto in dieci che a confronto dei laziali sembrava il Bayern.

Della Roma, che riesce a “pattare” sul campo difficile ed ostico dello Spezia, abbiamo già detto: la Conference League potrà essere una valvola di sfogo e un modo per continuare ad imparare le lingue in giro per l’Europa e magari potrà pure essere un trofeo ampiamente alla portata delle nostre squadre di serie A…forse l’unico. Per il resto vittorie delle genovesi e pari senza significato tra Toro e Benevento e tra Crotone e Fiorentina.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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