Home / In Fuorigioco / Juventusiasmo!

Juventusiasmo!

Condividi quest'articolo su -->

 

 

COMMENTO AL CAMPIONATO

I bianconeri espugnano San Siro e si riportano a più quattro dal Napoli sconfitto dalla Fiorentina. Scatto delle romane in chiave Champion’s con l’Inter a meno quattro. Si fa dura la lotta per l’Europa League con le vittorie contemporanee di Atalanta, Milan, Samp e Fiorentina. Si fa sempre più drammatica la situazione delle due veronesi relegate al penultimo e terzultimo posto della graduatoria.

La squadra di Allegri alla fine compie l’impresa non solo contro l’Inter ma contro mezza Italia scatenata e aizzata a dovere dal vociare inconsulto di alcuni media non proprio equidistanti.

La Juve prima si illude con Douglas Costa contro l’Inter ridotta in dieci per l’espulsione sacrosanta di Vecino per poi soffrire all’inverosimile andando addirittura sotto nel punteggio e infine risorgere dalle sue ceneri come l’Araba Fenice con la rete impossibile di Cuadrado e l’incornata vincente di Higuain fino a quel momento spettatore non pagante del match.

Un copione che sembra dettato dall’immarcescibile legge della predestinazione e che ha finito con lo strozzare in  gola l’esultanza e il trionfalismo prematuri del Napoli e dei media che di questo si erano ingiustificatamente fatti paladini quasi la Juve fosse un nemico mortale da sconfiggere a tutti i costi. La Juve, nonostante le defaiances dell’ultimo periodo si sta dimostrando semplicemente più forte dei partenopei, una forza di carattere, di tecnica e di volontà che alla fine è andata a premiare chi comunque, volenti o nolenti, merita di più.

Il Napoli, probabilmente annichilito dall’ultimo quarto d’ora giocato a San Siro che ha visto sbriciolarsi le sue certezze di scudetto, ha finito con il pagare una stagione giocata a ritmi indiavolati, forse troppo. Perché se è vero che il gioco di Sarri è bello da vedere e quasi micidiale. proprio per questo, alla fine, ti chiede il conto in termini di energie psico fisiche dilapidate in una stagione incredibile e forse pure irripetibile. Ieri al Franchi è bastato l’orgoglio viola, al di là degli anti-juventinismi di storica memoria, per far tornare con i piedi per terra chi vedeva lo scudetto già cucito sulle maglie azzurre dimenticando che quanto successo quasi trent’anni fa era stato frutto di campioni ineguagliabili e non rapportabili ai pur grandi interpreti di quest’anno.

Per vincere il campionato italiano e competere con la Vecchia Signora non basta essere forti, occorre quel qualcosa di più che soltanto i fuoriclasse veri riescono a darti e il Napoli attuale è una squadra di ottimo livello ma di fuoriclasse veri non ne ha soprattutto se confrontati con i vari Careca, Giordano, Maradona e Alemao dei tempi che furono. Come fuoriclasse veri non ce li ha neppure la Lazio che deve ringraziare Inzaghi junior che ha fatto dell’unità e coesione dello spogliatoio la sua arma migliore tanto che ieri i suoi sono riusciti a “svangare” anche a Torino senza l’Immobile sovrano attuale della classifica dei cecchini. la differenza tra la banda biancoceleste e quella giallorossa è tutta lì, senza nulla togliere a quel galantuomo di Di Francesco, la squadra  della curva nord ha proprio nel suo nocchiero l’arma in più per rimanere là dove per ora osa  l’aquila Olimpia. 

La Roma ha una rosa più forte ma forse un ambiente meno coeso e…scusate il…lotitismo involontario. Ora con quattro punti di vantaggio sull’Inter il buon Simone dovrà fare di necessità virtù e trovare le contromisure adatte all’assenza devastante del suo capocannoniere nelle ultime giornate…Felipe Anderson è avvertito. Sul fronte Europa League è un gran guazzabuglio con i bergamaschi, il Milan, la stessa Fiorentina e la Samp ritrovata a contendersi l’unico posto rimasto vacante. Una zona ristretta racchiusa in quattro punti, quattro punti che sono diventati un po’ come la costante di Fidia  del nostro campionato: quattro lunghezze tra Juve e Napoli, quattro lunghezze tra Lazio e Inter e appunto quattro lunghezze tra le antagoniste dell’Europa minore.

Ma sono anche quattro i punti esistenti tra i 31 della terzultima e i 34 dell’Udinese e del Crotone che trasformeranno le ultime tre gare nel remake della sfida all’Ok Corral e domenica ci sarà un ChievoCrotone foriero di guerre e battaglie d’altri tempi. La cosa triste è che su venti squadre quasi la metà è invischiata nel guano della salvezza con tanti saluti al livello tecnico tattico del nostro campionato. La distanza tra le prime nove-dieci della classe e il resto del mondo di sotto è quasi imbarazzante, distanza che se rapportata alle prime quattro diventa addirittura abissale.

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

Il Bologna ferma il Milan e riapre il campionato

Il Bologna esce indenne dal campo di San Siro e il Milan si deve accontentare …