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Juve: yes! Is final

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La Juve agguanta la finale di Cardiff: con molta probabilità affronterà i blancos di Luis Enrique. Bianconeri in doppio vantaggio con gol di Mandzukic e Dani Alves. Il Monaco nel finale accorcia le distanze con Mbappé.

La pratica monegasca alla fine è stata chiusa senza grossi affanni. E’ bastata una Juve attenta e concentrata per vincere contro i pur validissimi avversari, non si arriva infatti in semifinale di Champion’s se non si hanno i numeri giusti. L’avvio alle danze è dato da Marione Mandzukic che raccoglie e insacca di piede dopo aver costretto l’estremo avversario a respingere il suo stesso colpo di testa. La serata trova la sua logica apoteosi quando Dani Alves trova il tiro della domenica…pardon del martedì sera con un tiro al volo da fuori area che disgrega le pur minime residuali speranze dei bianco rossi di Montecarlo. Che questo sarebbe stato il risultato finale in qualche modo lo si era previsto pur con tutto il rispetto di chi, ripetiamo, con merito è approdato nell’elite del calcio europeo.

Ora gli occhi sono puntati su Cardiff e anche un po’, giusto per curiosità, sulla partita di stasera al Vincente Calderon dove l’Atletico tenterà di ribaltare il 3-0 dell’andata contro i real cugini. Ci vorrà un miracolo e forse…a questo punto sarà meglio incontrare un Real non dico appagato ma almeno solitamente tranquillo che non i conconeros magari esaltati da un risultato che ora come ora appare imprevedibile.

Due finali su tre disputate è un bel traguardo ma guai ad accontentarsi perché la Juve di finali ne ha perse ben sei: la prima contro l’Aiax per 1-0 nel ’73, la seconda contro l’Amburgo sempre per 1-0 nell’83, la terza nel 1997 contro il Borussia Dortmund per 3-1, la quarta nel 1998 proprio contro il Real Madrid per 1-0, la quinta nel 2003 contro il Milan persa ai rigori e infine la sesta nel 2015 persa per 2-1  contro il Barcellona dopo aver eliminato in semifinale il Real. In tutti questi anni i bianconeri hanno alzato al cielo la coppona benedetta solo due volte di cui una assai triste e…non festeggibile.

Dopo aver vinto tutti i campionati possibili e immaginabili e…forse anche alla fine inutili, sarebbe forse arrivato il momento di vincere qualcosa di veramente importante per pareggiare almeno le tre Champion’s vinte dall’Inter dimessa di questi giorni. La prospettiva di perdere la settima finale non la vogliamo neppure prendere in considerazione anche se forse quest’anno sarebbe valsa la pena concentrare tutte le energie migliori nella manifestazione continentale, lasciando magari l’ennesimo campionato, non diciamo nelle retrovie, ma almeno non nelle priorità della stagione perché alla fine chi troppo vuole nulla stringe o per lo meno stringe poco.

Ricordiamo a questo proposito che di solito ci si ricorda solo di chi vince. In parole povere di chi riesce ad alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie e mettiamoci pure quella forse meno importante ma altrettanto suggestiva dell’Europa League piuttosto di chi arriva in finale…e…piuttosto di chi vince il suo ennesimo scudettino regionale, ragionamento valido non solo in Italia ma anche negli altri paesi. Tanto per fare un esempio, qualcuno si ricorda chi ha vinto il campionato in Olanda l’anno scorso?! Noi no e…non ce ne vergogniamo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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